Da “Erba di casa mia” non ci vuole molto per passare a quella della porta accanto perchè da Pratola a Sulmona si cambia comune, ma la situazione non cambia e il degrado spadroneggia (video) soprattutto li dove l’occhio del passante non arriva, ma quello del residente non può fare a meno di soffermarsi sui luoghi dalle piante alte come foreste, dai tetti caduti, gli infissi pericolanti come anche le abitazioni abbandonate delimitate, quasi a voler rassicurare un po’, da transenne che celano male anche quelle i segni dell’abbandono, numerosi e vari per lo spettacolo che mostrano.
A partire da Rampa Prima dove il fatiscente spadroneggia, terra fertile per ratti che alla sera spuntano fuori dai propri cantucci pronti per le migliori scorribande che anche i topolini di Cenerentola sono pronti ad impallidire. Nonostante l’ordinanza antidegrado firmata ad ottobre scorso a Pratola passano i mesi ma la situazione non cambia. Quello delle case abbandonate resta il problema più insistente, proprietà fatiscenti inclini al crollo (se già non lo hanno fatto), ricettacolo per topi che manco tutti i gatti del quartiere potrebbero limitare, buste della spazzature un po’ qua un po’ la perchè quelle, proprio, non possono mai mancare. Nell’anonimato di un centro storico per il quale in tanti sperano in una netta e determinata riqualificazione (tra l’altro fiore all’occhiello del programma elettorale di Pratola Bellissima) di lavoro da fare ce n’è ancora molto. L’ordinanza dai 120 giorni al massimo, oltre i quali sarebbero scattati multe a non finire, lascia il tempo che trova e la ricerca dei proprietari si fa probabilmente a tratti estenuante con quelli che ormai non si sa neanche dove vivono più. Altro che “messa in sicurezza” ed opere di disinfestazione, derattizzazione, sanificazione degli immobili e sigilli a porte e finestre delle strutture precarie e fatiscenti. Senza dimenticare i balconi che perdono pezzi, anche loro transennati per la sicurezza del passante.
Dal degrado di un presunto o potenziale centro storico da valorizzare alle erbacce che nell’estate peligna crescono a dismisura il passo è breve. Come nel capoluogo peligno Pratola non si discosta neanche in questo. Dalle scalinate del cimitero al prestigioso mulino (altro luogo storico) dove non scorre più acqua ma dalle cui mura spuntano cascate di piante verdeggianti a tratti anche affascinanti che si intravedono anche sulla pavimentazione. Erba ancora intorno all’asilo nido, nella piazza poco più su linda e pinta solo per le grandi occasioni come la Madonna della Libera sa fare, verdeggia anche la pavimentazione delle scalinate su cui campeggia il noto verso di “Imagine” dei Beatles.
Nella calda estate peligna, i paesi si vestono a festa, indossano i migliori abiti con la polvere però nascosta sotto il tappeto di casa, neanche troppo nascosta. Da Sulmona a Pratola, che si tratti di pubblico e privato, alla fine dei conti, la situazione non cambia.
Simona Pace
video di Savino Monterisi
Onestamente sono due situazioni simili ma molto differenti. A Sulmona c’è un’amministrazione che non si accorge di nulla e si attiva solo su sollecitazione (vedi il vostro “erba di casa mia”). A Pratola invece sono di gran lunga più attivi ma c’è il problema del disabitato (e del privato) di difficile soluzione soprattutto quando alcuni cittadini decidono di infischiarsene dell’interesse comune. La dimostrazione sono le foto dell’articolo che rappresentano tutti edifici privati.
A scorrere l’articolo, uno che legge si fa il concetto che ci troviamo di fronte ad un paese “terremotato”. Tutto ridotto in macerie,vegetazione che prende il sopravvento e topi sia del tipo mus muris, zoccole e ratti delle fogne,che ballano ovunque. C’è però un problema, a Pratola intere famiglie sono migrate altrove, ci sono quelli che una volta si chiamavano “vicinati” del tutto disabitati; insomma non c’è vita e la zona si inselvatichisce. E’ normale. Di converso sono nati interi quartieri di sana pianta, dove si ergono condomìni e ville,nuove dimore ed abitazioni di chi una volta abitava in vecchie topaie. Mettetici anche il piano Pep(pippo e pop)con nuove case, date ad uso e consumo dei meno abbienti e si comprende come ci siano zone di degrado cui l’amministrazione comunale con la scarsella vuota,visti i tempi che corrono ,non ci può fare molto. Certo ,ogni tanto si fa derattizzazione ,disseminando bocconi avvelenati, ma si corre il rischio che ci lascino le penne,anche animali domestici come gatti e cani. Pensate a Roma grillina, dove la presenza di topi, maiali, cavalli,volpi,cinghiali,gabbiani etc. vengono segnalati or quinci or quindi, con gli abitanti che si divertono a rifocillarli,specie i cinghiali. Ville patrizie lasciate in completo degrado(villa Torlonia, villa Pamphili etc.). Comunque Pratola ha fatto giganteschi passi avanti,sono sparite tutte le abitudini di quell’antica vita contadina( stalle nell’abitato,battitura di fagioli lungo le strade e nelle piazze,granturco al sole ad essiccare etc etc,). Insomma la parte visibile e centrale del paese appare pulita, tranne la maleducazione di coloro che portano a spasso i cani e non raccolgono i loro escrementi,che sono disseminati ovunque. E persone,specie giovani studenti che formano gruppi in attesa del bus e quando se ne vanno lasciano per terra ogni rifiuto,tipo carta e rimasugli del panino o mozziconi di sigaretta. Uno signore lo nasce, diceva Totò. Ne approfitto per complimentarmi con l’impresa urbana di pulizia Diodoro, che fa a Pratola un ottimo lavoro(differenziata e pulizia urbana).