Probabilmente quella di Snam è una delle ultime mosse verso la realizzazione della centrale di compressione a spinta, il necessario per accaparrarsi le ultime fette di suolo per costruire l’impianto. La multinazionale del gas ha provveduto a far pubblicare sull’albo pretorio del Comune di Sulmona la notifica di esproprio (alle “ditte sconosciute”) delle ultime particelle necessarie alla realizzazione dell’opera. Si tratterebbe dei terreni situati nei pressi della cava di marmo che insiste poco più su, necessari a collegare le quattro linee già esistenti con la centrale. A chi sperava che il metanodotto, quello che si riaggancia alla Tap per intenderci, non si sarebbe fatto e con esso neanche la centrale, questa comunicazione rappresenta la riprova che l’intenzione, forte, c’è e resta. Il progetto viaggia a gonfie vele.
D’altronde lo ricordano bene anche i carotaggi effettuati mesi fa, mentre il prossimo passo dovrebbe essere quello dell’analisi dell’aria così come richiesto e ottenuto dalle prescrizioni ministeriali. E’ proprio sulla qualità dell’aria, sul fenomeno dell’inversione termica che si dovrebbe spostare, secondo i Cinque Stelle locali, la partita, perchè se al rischio sismico la Snam potrebbe rispondere (e in realtà lo ha già fatto) che le strutture saranno all’avanguardia allora la partita va giocata su un altro campo. Che pure a riguardo la multinazionale aveva cercato di smentire il pericolo polveri sottili sollevato dai medici dichiarando emissioni pari a zero. Era lo scorso aprile, solo qualche giorno prima della manifestazione che a Sulmona aveva riunito migliaia di persone contro centrale, metanodotto, contro il progetto hub del gas abruzzese in generale. A proposito di polveri sottili il Coordinamento No Hub era intervenuto ricordando come l’impianto produrrebbe particolato secondario, sempre di inquinamento si tratta.
Una semplice comunicazione del 13 novembre scorso ricorda ora ai proprietari dei terreni che l’esproprio è prossimo in base al decreto del 7 marzo 2018 che sancisce la pubblica utilità dell’opera, la conformità urbanistica oltre all’autorizzazione e costruzione della centrale.
Simona Pace
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