“Un risultato di gran lunga peggiore di quello del primo semestre 2024 che fa retrocedere l’Abruzzo al 14esimo posto della graduatoria nazionale”. È quanto illustrato dallo studio realizzato per la CNA Abruzzo su dai Istat e Coeweb dall’economista Aldo Ronci sull’andamento dell’export abruzzese nei primi nove mesi del 2024.
Un decremento di 221 milioni, corrispondente a ‐2,9%, a fronte di una decrescita nazionale più contenuta (-0,7%), dovuto essenzialmente alla crisi dell’automotive, pilastro fondamentale dell’export abruzzese che “nei primi nove mesi del 2024 ha segnato una caduta di 478 milioni di euro rispetto all’anno precedente, disegnando una parabola dal 2019 ad oggi, ha perso per strada qualcosa come un miliardo e 73 milioni di euro”. Una crisi che si riflette negativamente sull’intero sistema di esportazioni dove, spiega lo studio di Ronci, “nonostante l’ottima performance realizzata da comparto farmaceutico localizzato fondamentalmente nell’Aquilano, salito di 225 milioni, con una variazione del 23,9% a fronte di una media nazionale del 5,8%”, l’anno che sta per terminare ha fatto registra un “indietro tutta”.
A sostenere il mercato abruzzese sui mercati internazionali restano dunque oltre al farmaceutico, il tessile e l’abbigliamento (+13,7%) ma anche prodotti metallici (+7,6%) ed alimentari (+10,5%). Da questi ultimi e in particolare da pasta, olio e vino “arriva una significativa e interessante iniezione positiva” continua l’economista spiegando che tali settori “piazzano l’Abruzzo, tra le regioni d’Italia, alle primissime piazze nelle rispettive classifiche, con l’olio addirittura al primo posto, vino al terzo e pasta al quarto”.
A livello provinciale, le cifre riflettono l’andamento dei rispettivi settori-portanti così, se da un lato L’Aquila “grazie al farmaceutico, realizza il più alto incremento con 251 milioni, contro i 58 di Pescara”, dall’altro Teramo (-191 milioni) e il Chietino (-339) segnano risultati negativi dovuti, ovviamente, alla crisi dell’automotive.
“Noi partecipiamo attivamente a tutti i tavoli istituzionali dedicati al settore dell’automotive che rappresenta per il vastissimo indotto che vi ruota intorno una ragione stessa di sopravvivenza” dice il direttore regionale di CNA Abruzzo Silvio Calice aggiungendo come “sia di grandissimo interesse il risultato positivo conseguito da settori che in gran parte, o in tutto, sono legati a marchi abruzzesi, come tessile-abbigliamento e alimentari”. Aspetti positivi che, conclude Calice “dovrebbero però spingere soprattutto la Regione, a mettere in campo misure di promozione e sostegno sui mercati internazionali onde rafforzare la loro capacità competitiva”.
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