Un’eredità a cui bisognerà trovare una soluzione, questa volta che sia a lunga durata, perchè in via Marselli, in Federico II, siamo di nuovo alle solite.
Dopo il dì di festa, nella città che in verità di festante ha davvero poco, presentandosi smunta, senza fascia né certezze all’appuntamento con il 2018, lo sguardo cittadino torna suo malgrado nell’area di piazzetta Marselli angolo via Dorrucci a quella grata in ferro e alla voragine pronta a ricostituirsi dopo i lavori di ottobre. Loro però, commercianti e residenti, l’avevano già previsto, uno di quei pronostici sicuri, ambo secco “tra due o tre mesi saremo nella stessa situazione, la buca si aprirà di nuovo con i soliti cubetti da riposizionare per evitare il peggio”
Certo è che via Federico II è un tratto molto trafficato e la sollecitazione dei veicoli crea il patatrac ma non spetta ai cittadini stare lì a scrutare, scongiurare il pericolo, inseguire i sampietrini rotolanti, accantonarli o controllare che la grata non ceda.
Pochi passi dopo lo scenario muta ma non l’umore, dalla buca pronta ad espandersi si passa all’inciviltà nel Fontanone di piazza Garibaldi, da quelle acque che poco hanno di gelidis uberrimus piuttosto gelidis sordidus undis, a galleggiare una melma verde alga, cartacce, plastica e l’immancabile gruccia che passa dal bianco al nero a quella in ferro o felpata insomma, ce ne è sempre una per tutte le stagioni pronta alla prova selfie. Un’immagine che non aiuta e che incontra gli scatti stupiti di quei turisti che, nonostante la scarsa proposta da Natale a San Silvestro, scelgono per bellezza Sulmona.
C’è chi tra i cittadini chiede maggior controllo durante le attività del mercato e al termine, altri propongono multe, richiami, chi invoca un corso di civiltà. Perchè a guardare bene, nel fontanone oltre gli oggetti, galleggia un mare magnum di irriverenza, non curanza sfacciata del bene comune. Perchè ad oggi nonostante la partenza del porta a porta energico, il timore che qualcuno possa differenziare a modo suo nel fontanone resta, e così, buona notte civiltà e buona notte al secchio.
Anna Spinosa
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