Era un punto di riferimento sociale più che commerciale, un ruolo che l’ultraottantenne Antonio Giannantonio dell’omonimo emporio si è conquistato nel tempo, certamente con costanza e disponibilità, e che ora tramonterà causa pensione. Raggiunta una certa età, per il buon caro Tonino è arrivato il momento di chiudere i battenti di uno dei negozi storici di Vittorito per la tristezza di chi, appunto, lo aveva preso un po’ come luogo di riferimento e chi invece ne augura una buona meritata pensione. La chiusura dell’emporio però rappresenta anche quella faccia della medaglia che vede i piccoli centri vittime di una chiusura dopo l’altra.
E’ il caso di tanti paesi della Valle Peligna le cui attività, nel tempo, sono state surclassate dai neon dei centri commerciali “dove ci si può trovare di tutto” dimenticando come una saracinesca alzata sia, ancor più che un luogo di commercio, un punto di ritrovo dove il prezzo veniva spesso arrotondato per difetto. E così è tanta la vicinanza di amici e conoscenti al signor Tonino, il primo ad aver aperto un negozio di elettrodomestici e una edicola in paese: “Luogo di incontri e di racconti”.
Così 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, sarà anche l’ultimo di una importante era per Vittorito nella speranza che qualcuno possa raccogliere il testimone e rialzare la saracinesca. Scommessa e sfida per tanti giovani e meno giovani dell’entroterra dove lo spopolamento spegne lentamente l’anima dei borghi. Un occhio al nuovo anno e uno spirito d’iniziativa rinnovato, anche impavido, per tornare a regalare nuovi punti di aggregazione e socializzazione.
Magari con il supporto delle varie amministrazioni comunali. Un lavoro di lotta allo spopolamento e di ricerca di risorse finanziarie è quello che sta conducendo da anni ormai la commissione Coesione Territoriale del Comune di Popoli con l’obiettivo di raggiungere una forma amministrativa unica con i Comuni limitrofi, una fusione che giuridicamente potrebbe portare diversi benefici. Eppure il lavoro procede a piccolissimi passi con la difficoltà, addirittura, di non riuscire ad interloquire personalmente con gli altri amministratori del territorio. Con San Benedetto in Perillis in realtà il rapporto ha già una base solida. Con la stessa Vittorito, Collepietro e Tocco da Casauria il discorso si è fermato al telefono. Dovranno essere i cittadini, a tempo debito, a dover decidere che fare di una proposta di fusione attraverso una sorta di referendum.
Mezzi e soluzioni diverse per arenare, quanto possibile, l’assopimento dell’intero territorio.
Simona Pace
Nessun negozio potrà mai competere contro il dominio di internet con i prezzi a volte ridotti anche del 70% lenta e inesorabile fine del commercio cittadino