
La transizione energetica non passa per le aree interne o meglio per le aree protette: il consiglio regionale domani si appresta ad approvare il progetto di legge per l’individuazione delle aree idonee per l’installazione degli impianti da fonti di energia rinnovabile e tra queste non ci sono appunto quelle che ricadono nei Parchi e in quelle che rientrano nella Rete Natura 2000.
Quanto basta per far insorgere i sindaci della Valle Subequana che chiedono alla Regione di ripensare ed emendare la norma, prevedendo per dette aree la possibilità di un iter autorizzativo ordinario.
A firmare la richiesta sono in particolare i primi cittadini di Acciano (Fabio Camilli), Castelvecchio Subequo (Marisa Valeri) e Gagliano Aterno (Luca Santilli): “Una richiesta fatta cadere nel vuoto sia dalla maggioranza di centrodestra sia dall’opposizione, ad eccezione del Gruppo consiliare Abruzzo Insieme, componente civica della coalizione di centrosinistra – scrivono i tre sindaci – Una scelta assurda che non rispetta le indicazioni nazionali ed europee e penalizza le aree interne per le quali, proprio lo sviluppo delle rinnovabili, potrebbe essere un’occasione di crescita. Basti pensare al bando del Gestore Servizi Energetici che scade alla fine di questo mese anche se la proroga è quasi certa e con il quale è previsto un contributo del 40% per la realizzazione degli impianti di produzione di energia dalle fonti rinnovabili. Ebbene, non è un caso che questo bando sia rivolto alle Comunità Energetiche Rinnovabili costituite nei Comuni sotto i 5.000 abitanti che, nella realtà, sono i piccoli Comuni delle aree interne”.
La norma regionale non può limitare le
Indicazioni della legge nazionale .