L’Abruzzo cerca un’area idonea alla produzione di energia rinnovabile. Quest’oggi il gruppo di lavoro “Aree idonee”, coordinato dal direttore generale della Regione, Antonio Sorgi, ha stilato un documento tecnico, all’interno del quale sono definite le zone su cui sarà possibile installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il documento sarà integrato all’interno di un disegno di legge. Poi la condivisione con la Giunta regionale, prima di passare attraverso il voto del consiglio.
Ad elaborare il documento, assieme al gruppo di lavoro, sono stati il presidente dell’Unione Province Abruzzesi (UPA), Angelo Caruso, il direttore di Anci Abruzzo, Massimo Luciani, e quello dell’ARAP, Antonio Morgante, oltre a dirigenti regionali tra cui il direttore del Dipartimento Territorio e Ambiente, Pierpaolo Pescara, ed il dirigente del Servizio Politica Energetica e Risorse del Territorio, Dario Ciamponi.
L’accelerazione è stata imposta dalla tempistica prevista dal Decreto Aree Idonee per le rinnovabili del giugno scorso, relativo proprio alla “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”. L’obiettivo è, in sostanza, quello di arrivare all’emanazione di una legge regionale che indichi, nel dettaglio, quali siano le superfici non idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. In sostanza, le aree non idonee sono le aree agricole irrigue servite da Consorzi di Bonifica oltre a vigneti, uliveti, frutteti, boschi e tartufaie. Invece, le zone idonee restano quelle previste dal Decreto Agricoltura.
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