Il Conaratos chiede lo scalpo del Direttore Genereale della Asl e del suo Direttore amministrativo, per la “deportazione” (seppur temporanea) del Servizio di Diagnostica Endoscopica del P.O. di Sulmona. A usare i toni forti è Antonio Santilli, presidente del CONARATOS, che in una nota ha voluto sottolineare come ci si sia ridotti all’ultimo momento per programmare interventi di trasferimento di servizi temerariamente mantenuti all’interno di una vecchia, fatiscente struttura.
“Ci sembra meritevole di attenzione – rimarca Santilli – la pur timida iniziativa di opposizione avanzata dal Sindaco di Sulmona, il quale conosce bene il livello di prestigio raggiunto dal Nosocomio Peligno negli anni novanta e quello di cui gode attualmente, da quando l’amministrazione aquilana ne ha assorbito la gestione, determinandone quella “esaltante” condizione che è sotto gli occhi di tutti”.
A preoccupare Santilli è l’assordante silenzio dell’altro rappresentante dell’Area vasta “Peligna – Alto Sangro”, Angelo Carusi, Sindaco di Castel di Sangro, anch’egli componente qualificato del Comitato ristretto dei Sindaci.
“Questo Comitato – conclude la nota – comunque non demorderà e proseguirà nella sua azione di denuncia a sostegno degli interventi di valorizzazione della sanità locale, anche al fine di evitare che l’annuncio di elevare il Nosocomio Peligno al rango di Ospedale di I° livello sia oggetto di sabotaggi di varia natura o, peggio, retaggio pre-elettorale di chi è avvezzo più a far promesse da marinaio che ad esaltare il valore degli Alpini che ovunque hanno onorato la nostra Regione”.
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