Quindicimila euro di multa, per il momento, e una procedura di infrazione che potrebbe avere conseguenze anche pesanti sulla gestione dei rifiuti in Valle Peligna e non solo. La Regione Abruzzo ha diffidato formalmente ed aperto un procedimento amministrativo nei confronti del Cogesa per le violazioni nella gestione dei rifiuti e, soprattutto, per il superamento dei limiti di ammoniaca nelle emissioni dal biofiltro.
La procedura notificata a metà marzo è ora in fase di valutazione da parte degli uffici regionali che, a partire da lunedì prossimo, dovranno studiare le controdeduzioni fatte dalla società pubblica ai rilievi posti e soprattutto alle azioni messe in campo per riparare alle violazioni stesse. Ai quindicimila euro di multa già elevata, potrebbero così aggiungersi altre sanzioni, fino, nel caso vengano rilevate gravi inadempienze, alla sospensione dell’autorizzazione di impatto ambientale, il che vorrebbe dire il blocco dell’esercizio con tutte le gravissime conseguenze che ne seguirebbero.
La decisione della Regione è arrivata dopo una serie di controlli effettuati dall’Arta lo scorso anno nell’impianto di Noce Mattei, dove oltre alle emissioni fuori norma del biofiltro, sono stati rilevati per ben tre volte violazioni nello stoccaggio dei rifiuti, con numerose, anzi “ingenti quantitativi”, di balle di rifiuti accatastati al di fuori degli spazi riservati della piattaforma ecologica e ancora con depositi di rifiuti non controllati trovati nei pressi della vecchia discarica.
Violazioni che gli addetti del Cogesa hanno cercato di giustificare in vario modo, ma che, con intensità diverse, sono state però accertate in tutte e tre le ispezioni compiute a settembre, ottobre e novembre scorsi. Il superamento nelle emissioni dal biofiltro, invece, è stato rilevato a seguito di un controllo a campione fatto nel giugno scorso.
La forte ,avara se non irrimediabile poverta’ che travaglia queste sfortunate zone e le rendono ,per laspetto di vita, piu’ simili ai paesi balcanici od islamici e’ che , se vai mille kilometri sopra ,nelle aziende di raccolta rifuti o di spazzamento etc. sono in massima parte immigrati di colore che arrivano dall’ Africa, E VENGONO ASSUNTI IN GIORNATA CON CHIAMATA DIRETTA , E CON PAGA MENSILE DEL DOPPIO . Mentre in Abruzzo si fanno concorsi per la SAGA ,gruppi si sostegno elettorali per speranza di entrare, raccomandazioni, cerimonie di stabilizzazioni dei precari, etc, etc, etc, in un vortice sempre piu’ squallido .Come poi puo’ ;oltre il nome del Presidente; definirsi seria e tecnicamente affidabile un azienda che opera sulla base di siffatte premesse.
COGESA. COGESA o SACA la fame e’ la stessa.
sempre pensato che Cogesa nasconde l’immondizia sotto lo zerbino….intanto sono fuggiti nei comodi uffici di Sviluppo Italia ed hanno lasciato l’indecenza….commissariamento immediato ed azzeramento degli uffici tecnici. tutti i nodi prima o poi verranno al pettine.
E mo’chi paga? I cittadini? Ma nessun sindaco ha nulla da dire?