Emiciclo, aggiungi una poltrona a tavola

E’ in arrivo un nuovo consigliere regionale all’Emiciclo: dopo aver lanciato strali contro il governo D’Alfonso per “l’invenzione” della poltrona di sottosegretario (allora istituita per fare spazio a Mario Mazzocca), il centrodestra si prepara non solo a confermare la carica, ma ad equipararla a quella di un assessore.
E’ tutto nero su bianco nelle due leggi che il 3 marzo prossimo approderanno in consiglio regionale “senza essere passate neanche per le commissione come avrebbero dovuto – denuncia il capogruppo 5 Stelle Sara Marcozzi -. Evidentemente, l’imbarazzo per la creazione di una poltrona in più, con annesso aumento di stipendio, hanno suggerito alla maggioranza e al presidente del consiglio regionale Sospiri, proponente delle due leggi, di ridurre al minimo la discussione nel merito per evitare le nostre osservazioni”.


La prima legge (la 3 del 2019) stabilisce che “la carica di assessore regionale e quella di sottosegretario alla presidenza della giunta sono incompatibili con la funzione di consigliere regionale” e che quindi, come accaduto per gli assessori, anche il sottosegretario dovrà essere sostituito dal primo dei non eletti (Astolfi) nella lista dell’attuale sottosegretario (che è Umberto D’Annuntiis di Teramo). Nella legge si specifica che “dall’applicazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale”, solo che nell’altra legge (la 4 del 2019) si prevede la modifica dello Statuto, stabilendo che “al sottosegretario si applica il trattamento economico previsto dalla Legge per l’asssessore regionale”, diritto all’auto compreso.


“Il MoVimento 5 Stelle ribadisce la totale contrarietà a questa mossa – aggiunge la Marcozzi -, portata avanti con l’appoggio di Marsilio e della maggioranza al gran completo, Lega compresa. Questa giunta utilizza l’istituto della surroga come fosse una scusa qualunque per potersi presentare il minimo indispensabile in consiglio regionale, evitando così di relazionare sul lavoro svolto e affrontare il confronto con le opposizioni. Abbiamo perso il conto delle assenze degli assessori nelle sedute del consiglio, e ci siamo abituati a vederli presenziare giusto il tempo di leggere le risposte, redatte dagli uffici, a interpellanze o interrogazioni, per poi andarsene in fretta e furia”.

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