Emergenza randagi a Pratola, Tedeschi: “Cooperare con le associazioni animaliste”

“Chiediamo pubblicamente all’amministrazione di favorire un dialogo con le associazioni di volontari che tanto hanno dimostrato, salvando e facendo adottare centinaia di cani. Proveremo a favorire un incontro in Comune con le associazioni e, se non bastasse, porteremo la questione in consiglio comunale”. Ad inoltrare la richiesta è l’esponente del partito democratico di Pratola Peligna Mattia Tedeschi che in qualità di consigliere di minoranza ritiene doveroso riportare l’attenzione su una questione “non più rinviabile”, quella del randagismo.

Un fenomeno che a Pratola Peligna rappresenta “ormai da anni, un problema serio e rilevante da non sottovalutare che determina costi sociali elevati sia in termini di risorse economiche sia in termini di salute pubblica” spiega Tedeschi sottolineando che a Pratola si sta vivendo una fase di randagismo senza precedenti. “Spesso si vedono gruppi di cani composti anche da dieci-dodici esemplari, spesso malati, sia nelle aree periferiche del paese come la località Spinelle, la zona del cimitero, Capo Croce ma anche nei quartieri più centrali”. Conseguenza di un altro preoccupante fenomeno, quello dell’abbandono dei cani che oltre a rappresentare un reato “dovrebbe essere anche una priorità delle amministrazioni comunali sia per tutelare la salute stessa degli animali che per garantire la sicurezza dell’intera collettività e dei tanti cittadini”.

Non così per l’amministrazione Di Nino che, ricorda Mattia Tedeschi “pensando di risolvere il problema siglò un protocollo d’intesa con la Asl nel 2019 ed affidò il servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei cani randagi alla Siac srl della provincia di Isernia dal 2021 al 2023 per un costo totale di circa 30.000 euro”; peccato che il contratto venne risolto in seguito alla comunicazione della stessa Siac di chiusura del canile di Tufillo, circostanza che portò il Comune ad affidarsi alla Comar Farm di Collelongo, “unico altro ente ad aver partecipato alla trattativa privata posizionatosi subito dopo la ditta Siac srl, per un costo di 21.700 euro fino a settembre 2025”.  

Azioni che non hanno permesso di risolvere un probema per il quale forse, aggiunge il consigliere comunale, bisognerebbe ascoltare le numerose richieste “delle associazioni di volontari animalisti che da tempo chiedono al sindaco di coordinare un’azione efficace, non repressiva, che possa contenere il fenomeno randagismo e possa prevenire problematiche future e nuove cucciolate incontrollate”. Da Adotta anime randagie Trasacco a Animali alla riscossa, da Cani sciolti di Atessa all’Oipa L’Aquila, associazioni che hanno già dimostrato di sapere operare nel campo occupandosi anche dei 50 cani di Pratola che erano a Tufillo.

Eppure “il sindaco ha affermato che la convenzione con le associazioni non è la soluzione – continua Tedeschi – In realtà affidare cani sul territorio alle associazioni di volontari ed ai privati che ne fanno richiesta è previsto dall’art.16 della legge regionale n. 47/2013 e senza necessità di iscrizione al Runts”. Ai sensi della legge regionale infatti, il proprietario del cane, in questo caso il comune, può nominare un soggetto detentore, anche un’associazione, al quale affidarne temporaneamente gli animali. Con una ripartizione delle mansioni tra la Asl cui competerebbe la prassi sanitaria, (microchip, vaccinazione e sterilizzazione), e le associazioni animaliste responsabili della custodia e del mantenimento degli animali con l’obbligo di trovare, entro 60 giorni, una famiglia affidataria.

Un iter che eviterebbe di provocare traumi ad animali che, in quanto vaganti, si distinguono per comportamenti particolari, come quelli presenti a Pratola, “spesso cani non catturabili in quanto fobici ed evitanti, da generazioni, per i quali occorre ricorrere a strumenti di cattura straordinari, come la telenarcosi”, continua Mattia Tedeschi evidenziando la necessità di “un approccio diverso a quello tradizionale”. Un approccio che oggi è possibile grazie alle associazioni provinciali “disposte a sfamare e monitorare giornalmente questi soggetti sul territorio”. Ma ciò, conclude il consigliere comunale Mattia Tedeschi “richiede una volontà politica coraggiosa e lungimirante che sia desiderosa di intraprendere un percorso di gestione del fenomeno ed un lavoro sinergico che consentirebbe al comune di ridurre i costi di gestione e ai pelosi di essere adottati con maggiore possibilità grazie all’opera di grande rilievo già svolta dai volontari”.

1 Commento su "Emergenza randagi a Pratola, Tedeschi: “Cooperare con le associazioni animaliste”"

  1. Quindi chi ne prende la custodia poi ne sarà responsabile anche civilmente e penalmente per eventuali danni cagionati dai randagi?

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