Emergenza pediatri in Centro Abruzzo: 1400 utenti restano senza medico

Non è un paese per giovani, ma neanche per giovanissimi. Per bambini. Da oggi settecento di loro in Valle Peligna sono senza un medico di base e altrettanti ne saranno privi tra una decina di giorni. Due pediatri su quattro vanno in pensione, senza alcun rimpiazzo e senza alcun preavviso all’utenza che d’improvviso non sa a che camice rivolgersi. Tanto più che circa seicento di questi utenti sono sotto i sei anni di età e per legge dovrebbero essere seguiti da un pediatra di libera scelta. Che però non c’è e non ci sarà, se tutto va bene, ancora per mesi: a meno di non mettere mano al portafogli e pagare un privato. Così va la sanità, d’altronde, in Valle Peligna e non solo.

Da oggi è andato in pensione anche il dottor Giuseppe Cercone, pediatra a Sulmona e a Scanno, e tra dieci giorni andrà in pensione anche il dottor Giuseppe Brandolino a Pratola Peligna.

In tutto l’ambito sanitario del Centro Abruzzo, che va dall’Alto Sangro alla Valle Subequana, passando per la Valle Peligna e la Valle del Sagittario, insomma, resteranno in servizio solo tre pediatri: la dottoressa Francesca Salvatore (già divisa tra Sulmona, Raiano e Castelvecchio Subequo), il dottor Giuseppe Caravelli e la dottoressa Graziella Masciarelli (che opera in Alto Sangro). Un numero troppo esiguo per un territorio così vasto e con un carico di utenza che, nonostante il decremento delle nascite, richiederebbe ben altri numeri: basti pensare che fino a qualche anno fa i pediatri sul territorio erano il doppio.

La Regione non ha fatto nulla finora per evitare l’emergenza e il disagio, con il prossimo reclutamento, l’elezione cioè delle cosiddette zone carenti, che ci sarà ad aprile e che se tutto va bene, non vedrà un nuovo medico per i bambini assegnato prima di maggio.

La carenza inevitabilmente finisce con pesare da una parte sul portafogli degli utenti, costretti chi può a rivolgersi a pediatri privati, dall’altra sull’ospedale di Sulmona dove le famiglie in caso di necessità si vedono obbligate a ricorrere, aumentando a dismisura i ricoveri impropri e le file al pronto soccorso. L’esatto contrario di quello che dovrebbe essere il principio della medicina territoriale e dell’organizzazione efficiente della sanità.

2 Commenti su "Emergenza pediatri in Centro Abruzzo: 1400 utenti restano senza medico"

  1. Meglio non parlarne, lasciamo perdere. Arriverà anche l’autonomia differenziata.
    Questo è quello che ci aspetta.
    Perché non stabilire di cambiare Pzese?

  2. Sulmona 19.02.2023
    Solo i pediatri? Dal presidio ospedaliero tra pensionamenti e trasferimenti stanno andando via fior di medici, Infermieri, OSS, perché? I sindacati si stanno muovendo? In 15 anni abbiamo visto lo spoglio di presidi ospedalieri come Popoli, Sulmona, Castel di Sangro che al posto di essere potenziati con personale di ogni ordine e grado, sono stati indeboliti. Una volta si scriveva USL ora gli ospedali sono ASL ovvero aziende dove la salute deve diventare profitto, la malattia deve produrre guadagno, capitalismo, reddito, alla faccia degli insegnamenti etici e cattolici di cui l’Italia andava fiera. È vero che bisogna tenere conto delle spese e dei bilanci, per questo basterebbe togliere le inutili regioni,le province, le comunità montane, i municipi sotto i 25000 abitanti andrebbero accorpati. Una sola ASL per regione, i compiti delle regioni ad un solo prefetto, i compiti delle province ai sindaci. Avanzerebbero tanti di quei soldi da potenziare le meravigliose aree interne abruzzesi da farle ripopolare enormemente con grande sviluppo economico, sanitario e turistico culturale, agricolo ed enogastronomico. Alle aree interne vanno dati i servizi sociosanitari, preture, tribunali, ospedali e presidi territoriali sanitari se si desidera evitare lo spopolamento. Gli ospedali di Sulmona, Popoli, Castel di Sangro, Gissi, devono riavere tutto ciò che gli è stato tolto ingiustamente. La vita e la salute della famiglia, della Dignità umana, della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica Apostolica prima di tutto, si governa con il Santo Vangelo, non servono a nulla le ideologie politiche.
    distinti saluti
    Domenico Silla

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