L’Abruzzo resta assetato, e non basteranno le piogge autunnali per far annegare l’emergenza idrica registrata nell’ultima estate. Luciano D’Amico, Capogruppo di opposizione in consiglio regionale, è stato categorico: “L’emergenza idrica in Abruzzo è un fatto, così come è un fatto che per garantire un efficace servizio idrico servono investimenti, che la stessa Regione ha stimato per un fabbisogno di circa 1 miliardo di euro”.
Di questi, anche grazie al PNRR, sembra che siano stati finanziati e assegnati poco meno del 30%, secondo le stime di D’Amico. “Alla luce di questi dati è chiaro che bisogna passare dalla fase dei progetti di massima a quella delle azioni concrete, al fine di dare risposte celeri e risolutive ai cittadini, che vivono quotidianamente numerosi disagi”.
“Sono sei anni che il centrodestra è alla guida della Regione Abruzzo e, nonostante le faraoniche asserzioni in campagna elettorale, in cui il centrodestra sottolineava di “aver portato l’Acqua in Abruzzo”, ancora non è chiaro cosa è stato fatto di concreto e, soprattutto, cosa si intende fare nei prossimi anni per risolvere, in positivo, un’annosa questione che tocca, in negativo, più settori, come agricoltura e turismo, oltre che la qualità della vita degli abruzzesi. Nella Commissione odierna sono stati auditi, tra gli altri, i Presidenti delle società di gestione delle acque e l’Ersi. È apparso evidente che anche le società di gestione soffrono la mancanza di certezza negli investimenti e di un chiaro piano di priorità che l’Ente regione fatica a stilare”, conclude.
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