Il duello si accende dietro i banchi del consiglio, ma non tra i consiglieri: tra “sorprendenti interpretazioni”, “stranezze” e firme mancanti sui pareri tecnici dell’emendamento “salva mense”. Protagonisti i tre dirigenti del Comune che si rimpallano responsabilità e compiti in quello che Fabio Pingue definisce “un vergognoso show”.
La vicenda degli arredi, quelli da comprare per far partire le mense, passati da 40mila e passa euro a poco piu di 5mila, è d’altronde di quelle spinose e spigolose, per le quali si è rischiato di sbattere contro la Corte dei Conti e a causa della quale, soprattutto, ad oggi migliaia di studenti sono ancora “a digiuno”, a panini forzati i più.
Alla fine l’emendamento passa, ma il disagio è tanto anche tra la maggioranza: “Non possiamo far finta che non sia successo niente – dice il consigliere di maggioranza Andrea Ramunno – bisogna individuare i responsabili di questi ritardi e di questi errori. Non è bello fare così i consiglieri”. Ramunno d’altronde aveva già criticato la sua giunta, astenendosi dal voto sulle opere pubbliche “perchè dentro non c’è un euro per la scuola di Bagnaturo”. Alle critiche si era unito anche il collega di banco Fabio Pingue sottolineando com le “intenzioni inespresse” di questa amministrazione siano anche e soprattutto il frutto della mancata riorganizzazione della macchina amministrativa. Per l’opposizione, però, le responsabilità sono chiare e sono tutte della politica, perchè la delibera per gli arredi “è stata fatta solo il 10 agosto” dice la Bianchi e perchè “ormai avete imboccato una discesa – aggiunge Di Masci – dalla quale non vi riprenderete più”.
E il non fatto, come spiega Murizio Balassone di Sbic, viene fuori leggendo il piano delle opere pubbliche portato in approvazione: “Un elenco identico a quello degli scorsi anni e per il quale non si vede ancora una realizzazione. L’anno scorso di questi tempi – continua Balassone – eravamo qui a parlare di scuole, oggi siamo ancora qui e non si è mossa foglia. Anzi la situazione si è aggravata tra mense e palestre chiuse che stanno facendo scappare gli studenti”.
Il nuovo piano prevede un correttivo che era stato già annunciato e cioè lo spostamento di quasi 1 milione di euro dalla Lola Di Stefano alla Lombardo-Radice, all’ex Omni, al Coc e alla materna di via Trento. E poi l’inserimento nell’annuale dei palazzi Meliorati e Mazara con la speranza di accedere ai finanziamenti statali per la sicurezza sismica.
Quindi lo spostamento di qualche risorsa, oltre a quello per le mense: 35mila euro per gli alloggi popolari, 24mila per il trasporto pubblico, 13mila per le verifiche su ponti e scuole.
Nel consiglio c’è ancora tempo per discutere dei lavori di piazza del Carmine e per condividere un ordine del giorno sulla riqualificazione del centro storico. Ma l’aria che si respira è quella della smobilitazione da palazzo San Francesco di questa esperienza Casini, tanto da far cadere in un lapsus l’assessore Mariani che illustrando la variazione di bilancio elenca tra le spese previste quella per le elezioni “comunali”. Un sorriso lo strappa a tutti, ma è un sorriso amaro.
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