Meno di due mesi alle elezioni politiche e i partiti scaldano i motori per la composizione delle liste. Momenti decisivi questi per ottenere una candidatura in posizione eleggibile, dove giochi di palazzo, alleanze, ostentazione di muscoli la fanno da padrone. La Valle Peligna è inserita in maniera “innaturale” nel collegio chietino per la Camera dei Deputati, mentre è in quello che comprende le province di Pescara e Chieti per il Senato. Non di certo un punto a favore per gli aspiranti parlamentari peligni abituati a confrontarsi nei partiti innanzitutto a livello provinciale mentre questo accoppiamento forzoso con i collegi costieri presuppone una capacità politica non indifferente per scalzare i vari competitor, ma andiamo con ordine.
Il centrodestra è il favorito nei sondaggi nazionali e potrebbe fare man bassa di parlamentari. Il partito principale della coalizione, Forza Italia, conta una lista di aspiranti candidati ben composita, una cinquantina di nomi che il segretario regionale Nazario Pagano ha consegnato personalmente al presidente Silvio Berlusconi. La Valle Peligna è rappresentata con i nomi della senatrice uscente Paola Pelino e della sindaca di Pratola Peligna Antonella Di Nino, la prima al Senato mentre la seconda alla Camera. Ora la parola è affidata ai big del partito – Brunetta, Romani, Ghedini – oltre che a Berlusconi, che dovranno vagliare fra questa rosa di candidati quali sono quelli più spendibili e quindi bisogna attendere l’evoluzione che la situazione avrà nelle prossime ore per sapere se le due politiche peligne saranno nelle liste e se saranno in posizione eleggibile.
Sempre nel centrodestra ma fra le fila del movimento Noi con Salvini dovrebbe essere presente l’ex sindaco di Sulmona Fabio Federico, tornato da qualche settimana alla vita politica vissuta in prima linea.
È sfumata invece definitivamente la possibilità di candidatura della sindaca di Prezza Marianna Scoccia. Nei giorni scorsi il suo nome è stato accostato alla lista di Forza Italia, raccontando addirittura di una cena avuta con il Cavaliere in persona. Uno dei politici abruzzesi più vicini a Berlusconi però, l’ex presidente della Regione Gianni Chiodi, sorride sotto i baffi: “Suvvia, è davvero una cosa poco realistica, sembra piuttosto una boutade lanciata alla stampa per impressionare non si sa bene chi”.
In realtà la Scoccia è stata davvero per giorni una delle possibili candidate peligne, ma non in Forza Italia bensì in Noi per l’Italia, lista dei centristi del centrodestra e più comunemente chiamata “quarta gamba”. Attraverso la mediazione di Enrico Di Giuseppantonio – ex presidente della Provincia di Chieti e attuale sindaco di Fossacesia – che è il referente regionale del nascente partito ed ha stretti legami con il marito della Scoccia, l’assessore Andrea Gerosolimo, si è valutata la possibilità della candidatura della sindaca prezzana. Ogni dubbio però è stato fugato dalla Scoccia stessa che ha rinunciato all’ipotesi, seppur lusingata, per stare vicina alla famiglia.
Chi invece non se la passa bene è la coalizione di centrosinistra, in caduta nei sondaggi. Il Partito Democratico, perno della coalizione, ha una nutritissima schiera di parlamentari uscenti pronti a ricandidarsi oltre che una serie di politici regionali volenterosi di staccare il transfert per Roma. Il problema per loro è che i posti che garantiscono l’elezione “sicura” sono tre, due alla Camera ed uno al Senato, ed è proprio su quei posti che si sta consumando una lotta interna accesissima. Per i politici peligni non sembra esserci alcuno spazio nelle liste Dem tant’è che il politico geograficamente più vicino che potrebbe essere candidato è il deputato uscente di Popoli Toni Castricone. Sembra invece certa la candidatura di Massimo Carugno nelle fila di Insieme, lista di Verdi e Socialisti – di quest’ultimi Carugno è membro della segreteria nazionale. Sfumata infine l’ipotesi della candidatura per Andrea Gerosolimo, l’assessore era pronto a schierarsi nelle fila di Alternativa Popolare se questa fosse rimasta unita e compatta nel centrosinistra, ma il progetto si è arenato dopo le elezioni siciliane, quando gli alfaniani hanno annusato la puzza della sconfitta e in molti sono ritornati all’ovile originario a destra spaccando il partito.
Ci sono poi gli aspiranti parlamentari del Movimento 5 Stelle, che hanno inviato la loro proposta di candidatura nei giorni scorsi ed ora è tutto al vaglio dello staff centrale grillino. Fra gli autocandidati ve ne sono almeno quattro provenienti dai meetup peligni e visto il vento in poppa nei sondaggi chissà che proprio fra questi non si celi una delle future sorprese del panorama politico della Valle.
Savino Monterisi
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