Le carte, come si suol dire, sono ancora tutte da dare, anche perché non è ancora chiaro chi sarà il candidato presidente nel centrodestra e neanche se alla fine davvero si correrà all’unisono. Certo è, però, che in quel della Valle si è sancito un divorzio nella Lega, partito con il vento in poppa in Italia come in Abruzzo, che per come era iniziata la storia, questa conclusione non era prevedibile. Fabio Federico, l’ex sindaco di Sulmona che grazie al partito di Salvini era tornato a fare politica, fino a passare intere giornate ai banchetti a raccogliere firme, non sarà nella formazione “verde”. Da possibile parlamentare a candidato silurato al consiglio regionale il passo è stato breve, durato, si dice, il tempo di un incontro, quello fatto dal coordinatore territoriale Nicola Di Simone con Andrea Gerosolimo. Il coordinamento territoriale, in realtà, non aveva mai creduto davvero alla sua candidatura che lentamente, ma inesorabilmente, al di là del dialogo aperto con il civico Gerosolimo, ieri stesso dichiaratosi in un’intervista al quotidiano Il Centro pronto a saltare a destra o a sinistra a seconda delle possibilità di vittoria, è sparita dall’agenda.
Tant’è che in un incontro tenutosi l’altra sera sul tavolo è arrivata la proposta di una rosa di tre nomi da candidare nella Lega per il Centro Abruzzo: quella, più quotata, di Gianni Zaccardelli, dipendente della scuola di polizia penitenziaria; quella dell’imprenditore dell’Alto Sangro Roberto Donatelli e quella dell’avvocato sulmonese, già presidente della Casa Santa, Armando Valeri. Di Federico neanche il nome e neanche l’ombra. Anzi: sembra che l’ex sindaco abbia avviato un processo di avvicinamento con Fratelli d’Italia, dove non è ancora entrato ufficialmente e dove, certamente, non riuscirà a spuntare la candidatura.
Insomma perso il treno del parlamento dove probabilmente sarebbe rientrato se si fosse candidato, come pure era nell’aria, per Federico la prospettiva è quella di tornare a fare il gregario, anche perchè Fratelli d’Italia a Sulmona è saldamente nelle mani di Mauro Tirabassi.
ma mi spiegate cosa centrano con la lega i nomi proposti?