Elezioni, il guanto di sfida del centrosinistra: “Di Piero ricandidato a sindaco”

Il centrosinistra resta sul binario, nonostante il deragliamento del 30 dicembre scorso: il candidato designato alla carica di sindaco per le elezioni della prossima primavera è e resta, infatti, Gianfranco Di Piero. Sindaco uscente, o meglio uscito. Detronato dalla carica per le dimissioni contestuali di nove consiglieri.

Lo ha annunciato il tavolo di coordinamento del centrosinistra riunitosi per valutare l’epilogo della crisi e decidere la strada da percorrere in vista della nuova sfida delle urne. Un tavolo al quale erano seduti il Pd, il Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Sbic e a cui, in una prima seduta, ha partecipato anche Sinistra Italiana (che non ha partecipato però alle successive riunioni).

“Riteniamo che si debba proseguire per la strada percorsa in questi tre anni – spiega il neo segretario dei Dem, Diego Bucci – l’amministrazione ha lavorato bene e, nonostante gli inevitabili errori, è giusto che porti a termine tante cose che sono state avviate e che si trovano in dirittura di arrivo. Per questo di comune accordo, abbiamo chiesto a Gianfranco Di Piero di essere ancora una volta il nostro candidato: lui rappresenta per noi un elemento di unione e un valido amministratore. Attendiamo una risposta a stretto giro, per poter da subito avviare la campagna elettorale”.

Dal canto suo l’ormai ex sindaco si è preso qualche giorno per riflettere, magari ripercorrendo con una relazione di fine mandato, che sta ricostruendo, le cose fatte. Compresi gli errori.

Tra questi, secondo il segretario del Pd, c’è sicuramente la mancanza della mediazione politica: “Il ruolo dei partiti è importante perché permette agli amministratori di non chiudersi nel guscio del Palazzo – continua Bucci – in questi tre anni è forse mancata questa mediazione e il risultato è stato che in consiglio la maggioranza si è avvitata su sé stessa”.

Nei fatti la ricandidatura di Di Piero sarebbe un vero e proprio guanto di sfida a chi lo ha mandato a casa, compresi e soprattutto nei confronti di quei tre consiglieri comunali (Proietti, Di Rienzo e Nannarone) che sono passati dalla maggioranza alla minoranza, facendo venir meno i numeri, solo in parte e a tempo determinato coperti dall’appoggio del civico Gianluca Petrella. Numeri che d’0altronde, Di Piero, alle urne del 2021, ha dimostrato di avere ottenendo il 70% delle preferenze, molte di più di quante ne avevano ottenute le liste che lo appoggiavano.

La logica politica poggia anche sul fatto che con le dimissioni in blocco, Di Piero non ha subito una sfiducia in Aula: né con una mozione che aveva invitato il consiglio a presentare, né sul bilancio che non si è fatto in tempo a portare in consiglio.

“Dovremmo fare certo più attenzione alla composizione delle liste – aggiunge il segretario del Pd – per quanto ci riguarda chiederemo ai nostri candidati di condividere il percorso e il metodo. Gli assessori, ad esempio, dovranno essere espressione della politica, tenendo conto delle competenze di ciascuno”.

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