“Abbiamo voluto informare la Città degli incarichi dati ai figli dei consiglieri, delle assunzioni nelle cooperative delle mogli degli assessori, dell’uso, ancora oggi, delle società partecipate come sedi elettorali, come ‘concorsifici’ e comunque sempre per interessi propri e mai della comunità. Ed è per questo che non abbiamo mai cessato, e mai cesseremo, di accendere i fari della legalità e della trasparenza in una Città che negli anni del così detto civismo ha solo perso: popolazione, lavoro, servizi e speranze”.
Traccia così, il Pd cittadino, la linea politica del partito; definita da alcuni come “campagna d’odio”, e in alcuni casi poco digerita anche dagli alleati di coalizione, perché ritenuta troppo aggressiva, in una campagna elettorale dove il mood è quello della “pacificazione”.
I veleni che sembravano inquinare i pozzi di questa competizione fino a qualche giorno fa, sembrano infatti (e per fortuna) spariti o comunque assopiti, ma con un comunicato il Pd ci tiene a spiegare che, non per questo, ha intenzione di rinunciare alle battaglie di verità.
“Cambiare tutto questo, vincendo la scommessa sul futuro, è quello per cui noi abbiamo lavorato per la costruzione di una solida coalizione – continuano i Dem -, individuando in Gianfranco Di Piero un candidato sindaco che possa senza alcuna ombra di dubbio rappresentare la Sulmona dell’onestà, della competenza, del garbo e della fiducia nella ripresa. Il futuro non è fatto di promesse spazzatura ma di impegno e responsabilità a cui tutti siamo chiamati per costruire la Sulmona che vogliamo: occupazione, sviluppo e diritti per tutti. Grazie a chi in questi anni ci ha spronati a continuare nel nostro impegno per la legalità e la trasparenza nell’esclusivo interesse della Città”.
Finalmente ….qualcuno che comicia a dire le cose stanno ! Finiranno le porcate !
Parafrasando il saggio “le porcate l’hann semBre fatte”… cambieranno le bandiere ma gli usi e costumi rimarranno sempre quelli.
E’ una questione di educazione, non siamo stati educati alla competizione, non siamo stati educati ad avere un sentimento di appartenenza alla nazione perchè questo viene visto come una roba da fascisti (NB il ventennio è stata la pagina peggiore della storia della nostra Repubblica, da non replicare), non siamo stati educati a prenderci cura degli altri e sopratutto non siamo stati educati a capire le conseguenze delle nostre azioni.
Al contrario siamo stati educati ad accaparrarci qualcosa per noi e la nostra famiglia e “stapposhto così”, quando poi le risorse scarseggiano, come in questo periodo, si restringe anche il cerchio di quelli che riescono ad accomodarsi e si da la colpa al politico del giro precedente.
Tutto questo vale a qualsiasi scala, come in un bellissimo disegno frattale, dal semplice cittadino all’alta carica dello stato.
Cambiate in meglio l’educazione delle nuove generazioni e cambierete in meglio l’Italia.
Speriamo…ma le porcate che finiscano non solo a Sulmona ma anche nei paesi adiacenti…di cui non si parla quasi mai.
L’ accensione dei fari della legalità e della trasparenza deve valere per tutti…o qualcuno ne è escluso?
Dei “ Concorsifici” teleguidati nei Comuni amministratiti da Sindaci “amici “ ne vogliamo parlare?
Soprattutto: NE VOGLIAMO SCRIVERE?