“Uno schiaffo ai cittadini rappresentati dalla maggioranza dei Sindaci soci, che hanno visto calpestata la propria dignità. Alla protervia di questo comportamento si deve aggiungere anche l’inspiegabile, perché dannosa, decisione di votare la proposta del Sindaco di Sulmona Annamaria Casini di affiancare, con relativo compenso, al neo amministratore l’uscente Giuseppe Quaglia come consulente”. Non ci stanno i 32 sindaci anticipati poco fa dalla nota di Antonella Di Nino, che ieri hanno abbandonato l’aula contestando la modalità dell’elezione del nuovo amministratore Cogesa, Vincenzo Margiotta. “Con una pericolosa forzatura, con un parere preventivo di dubbia legittimità espresso dal Consiglio dei Revisori dei Conti sulla deliberazione e in spregio a ogni ragionevole richiesta di rinvio per agevolare un accordo, è stata operata la scelta dell’avvocato Vincenzo Margiotta con il voto di soli 16 sindaci soci, resa possibile esclusivamente dal possesso delle quote di maggioranza, mentre i rappresentanti di 32 comuni non hanno partecipato al voto abbandonando l’aula”.
Sulla nomina avvenuta nella tarda serata di ieri, dell’avvocato pratolano a vertice della società, piovono le critiche dei primi cittadini, una scelta avvenuta nonostante la richiesta di posticipare l’importante decisione e domandano proprio al nuovo eletto, “in virtù delle molteplici attività già svolte dal neo amministratore unico, come potrà dedicare il tempo necessario per rispondere alle sfide delicate che attendono la Società, a iniziare da quella relativa alla costituzione del nuovo soggetto regionale per i rifiuti. È mai possibile che Sulmona, che rivendica il ruolo di città guida, non sia in grado di esprimere un proprio candidato? “ tuonano i sindaci contro il capoluogo peligno. “Il voto di ieri sera per l’elezione del nuovo amministratore unico del Cogesa ha rappresentato il punto più basso nella ricerca di una soluzione che avesse il sostegno più ampio dei Sindaci partecipanti all’assemblea” e aggiungono come questa potrebbe rivelarsi una decisione “che graverà sulle tasche dei cittadini in un momento di crisi, mortificando nei fatti tutte le belle intenzioni di riduzione del management e dei costi di gestione”. Una rottura con il metodo della condivisione adoperato da tempo dal Cogesa e che ha dato i suoi frutti in tutti questi anni spiegano, respinto secondo i sindaci ogni tentativo di mediazione per preservare la necessaria unità. Un boccone amaro da mandare giù per i trentadue, che concludono “ci resta difficile comprendere la ratio di chi ha favorito una soluzione così lacerante e divisiva per il territorio, che mina in partenza le auspicate aspirazioni di unità in un settore così delicato”.
I SINDACI DI:
PRATOLA PELIGNA, RAIANO, VITTORITO, VILLALAGO, CASTELVECCHIO SUBEQUO, GAGLIANO ATERNO, MOLINA ATERNO, CASTEL DI IERI, ACCIANO, SANTO STEFANO DI SESSANO, NAVELLI, CASTEL DEL MONTE, OFENA, CALASCIO, VILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZI, SAN BENEDETTO IN PERILLIS, CASTEL VECCHIO CALVISIO, BARISCIANO, PRATA D’ANSIDONIA, SAN DEMETRIO NE’ VESTINI, CAPORCIANO, FOSSA, FONTECCHIO, SCOPPITO, FAGNANO ALTO, SANT’EUSANIO, TIONE DEGLI ABRUZZI, VILLA SANT’ANGELO, TORNIMPARTE, POGGIO PICENZE, CARAPELLE CALVISIO.
Contrariamento a quanto indicato, resta neutra la posizione del sindaco di Capestrano, Antonio D’Alfonso, che per tramite del suo vice sottolinea che “Per imprevisti dell’ultima ora, il Sindaco D’Alfonso non era presente all’assemblea, nè suoi delegati. Tuttavia, in una precedente occasione il sindaco D’Alfonso si era limitato ad esprimere parere favorevole ad un eventuale rinvio dell’assemblea a fine luglio, al fine di guadagnare tempo per una possibile soluzione mediata. Pertanto, la posizione del comune di Capestrano rimane neutra rispetto a quanto deliberato in sede di assemblea”.
bene,tanti protestano,per poi fare accordi con l’assessore…illuminante le alleanze pre elettorali,destra,sinistra,centro tutti che cercano di vincere,non importa come,Avezzano insegna..quelli che protestano volendo possono denunciare alle Autorita’ di controllo se nulla osta,in rispetto delle Leggi,la legittimita’,ecc…dei due incarichi,i Revisori non approvano,hanno indicato le vie…dunque ,vediamo chi dalle chiacchiere,annunci,dichiarazioni passa ai fatti,da comprendere non c’e’ nulla,l’elezione e’ valida,conforme ai regolamenti,
legale,legittima si o no? Controlli,verifiche,altro che rivolta…o no?