La Provincia di Pescara ha emesso oggi l’ordinanza sul polo industriale individuando in Edison il responsabile della contaminazione. In 48 pagine è riassunta la drammatica condizione di contaminazione e ricostruite le responsabilità. “Edison deve provvedere al risanamento anche del polo industriale di Bussi – dichiara il Forum H2O che aggiunge – siamo in grado di divulgare il documento che può essere definito come una vera e propria svolta per le bonifiche nel sito nazionale per le bonifiche di Bussi”.
La Provincia di Pescara, infatti, oggi ha emanato l’ordinanza con cui, dopo un’attenta e minuziosa ricostruzione di 48 pagine dello stato di contaminazione del sito e della sua storia, ha individuato in Edison (tranne per una situazione specifica relativa alla contaminazione da Tetraconazolo) il soggetto responsabile della contaminazione in qualità di erede della Montedison che per decenni ha gestito il sito. “Ci sono passaggi a nostro avviso estremamente rilevanti – continua il Forum H2O – come, ad esempio, quello relativo ad una perizia del Pretore di Popoli che già nel 1976 aveva rilevato una pesante compromissione delle acque e dei sedimenti fluviali. Oppure quello relativo alle conseguenze del fall-out delle emissioni in atmosfera, che, secondo la provincia, hanno determinato la contaminazione da diossina e furani riscontrata nel top-soil. L’ente ricorda poi la condizione dei sedimenti fluviali del Tirino, che mostrano altissime concentrazioni di mercurio. Ovviamente non mancano i dati sulla contaminazione delle acque sotterranee e dei suoli (dal cloruro di vinile al tetracloroetilene, dall’esacloroetano ai metalli pesanti come piombo e mercurio)”.
Dichiara Augusto De Sanctis, del Forum H2O: “In questi anni si è molto parlato delle discariche ma pochissimo del polo chimico che invece è forse il cuore del problema, in quanto è l’area più vasta – circa 25 ettari – ed è inquinatissima. Erano anni che chiedevamo che venisse emessa l’ordinanza, in ultimo anche lo scorso 12 dicembre davanti alla commissione regionale d’inchiesta sui ritardi nelle bonifiche. Eravamo veramente arrabbiati anche perché per 2/3 l’area è sgombra da attività industriali e, quindi, è da tempo immediatamente accessibile per le attività di messa in sicurezza e bonifica. Una bonifica che può portare anche tanto lavoro. La ricostruzione della Provincia mette i brividi perché condensa in poche decine di pagine tutti i dati esistenti sulla contaminazione richiamando documenti che attestano la conoscenza dello stato di pesantissimo inquinamento fin dagli anni ’70, cinquanta anni or sono”.
“Ora – continua De Sanctis – auspichiamo che il Ministero dell’Ambiente non dorma e provveda, in qualità di soggetto competente alle procedure amministrative di bonifica, a convocare il responsabile chiedendo di depositare il progetto di bonifica per poterlo valutare e approvare. Facciamo notare che per le discariche 2A e 2B, dove l’ordinanza esiste da giugno 2018, il Ministero si è mosso solo a dicembre 2019 e solo dopo la denuncia dello stato pietoso del capping da parte di consiglieri regionali, provincia, comune e ARTA, inviando una letterina a Edison. Ecco, è un comportamento inaccettabile che deve finire”.
S.M.
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