Edilizia scolastica, timori della Cgil: “In provincia tanto lavoro da fare”

Un’edilizia scolastica che scricchiola a Sulmona. Non basta la riapertura, da oggi, dal liceo classico “Ovidio” per tranquillizzare la FLC Cgil. Miriam Anna Del Biondo, Segretaria generale della sezione provinciale del sindacato, ha snocciolato tutte le campanelle che nella città ovidiana, e più in generale in tutta la provincia, non ancora tornano a suonare.

“Negli anni – scrive la Cgil abbiamo assistito a trasferimenti di scolaresche di scuola primaria da appartamenti ater a ex confettifici; a scolaresche dell’IIS Fermi che occupano spazi in condivisione con il CIM. Da anni entrando all’IC Radice Ovidio veniamo accolti dalle transenne. Da anni raccogliamo l’appello del CPIA della provincia dell’Aquila che non trova una sede per il CTP di Sulmona, ospitato a turno da questa o quella scuola. Da anni vediamo chiuso e decadere ulteriormente l’intero edificio dell’IIS Di Nino”. Una situzione “disastrosa”, per utilizzare la parole di Del Biondo. Ancor più grave se si pensa alla vicenda della “Luciana Masciangioli”, che ospiterà gli uffici comunali, in attesa del ritorno tra i banchi dopo oltre un decennio.

Timori sugli indici di vulnerabilità anche per gli istituti superiori dell’Aquila, la cui competenza è della Provincia. “Forse serve ricordare – continua Del Biondo – che fu proprio una rilevazione di tali indici a comportare la chiusura e la relativa diaspora dell’edificio dei licei del Convitto Nazionale Cotugno, nel 2017. Convitto Nazionale già segnato dal ricordo di numerosi convittori che trovarono la morte in un edificio non sicuro la notte del 6 aprile 2009”.

Restando nel Comune dell’Aquila, sono a rischio di crollo due edifici che ospitano altrettante scuole dell’Infanzia, di competenza del Comune. “Inoltre, ci sono intere generazioni di alunni ed alunne aquilane che non hanno mai studiato in un vero edificio scolastico poiché, se un ciclo intero di istruzione obbligatoria dura 10 anni, gli alunni e le alunne dell’Aquila quei 10 anni li hanno trascorsi nei MUSP che rallegrano il panorama post sismico ormai da quasi sedici anni”.

“C’è un piano di ricostruzione e ci sono risorse, rassicurano – prosegue la Cgil -. Ma forse la ricostruzione dell’edilizia scolastica non è prioritaria se al momento sono stati ricostruiti solo 3 edifici; mentre in 9 sono in corso i lavori o sono stati appaltati (che non è la stessa cosa) e per altri 6 siamo ancora in fase di progettazione. Dopo 16 anni. C’è un ritardo ingiustificabile e rileviamo, ancora una volta, la scelta non condivisibile di non ricostruire alcun edificio scolastico nel centro storico di una città avviata alla gentrificazione”.

Discorso a parte, invece, per Avezzano, con la cura maniacale per l’edilizia scolastica. Ultimo esempio, in ordine di tempo, il liceo scientifico “Vitruvio Pollione”, tra i più all’avanguardia dell’intera regione.

“Quindi, oggi festeggiamo il rientro in centro del Liceo Classico Ovidio – conclude la nota – e plaudiamo a quello che questo potrà significare per la vitalità della città di Sulmona che vive, come tutta la Valle Peligna, una fase di declino industriale, economico e sociale. Non possiamo però non ricordare che un Paese, in tutte le sue derivazioni locali, che siano le Province o che siano i Comuni, che non investe in sicurezza e in istruzione è un Paese che sceglie di non progredire e di non puntare sul suo stesso futuro”.

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