Non è stata quella che si definisce una giustificazione convincente: Pietro Del Cimmuto, il 52enne residente ad Introdacqua finito ieri in carcere con l’accusa di lesioni e minacce aggravate nei confronti dell’ex compagna, ha sostenuto questa mattina davanti al magistrato che la colpa di quelle lesioni è solo della sua ex. Secondo la sua versione, infatti, la donna lo avrebbe aggredito la sera del 22 giugno scorso, sbattendo il muso contro la sua testa e perdendo così i due denti che già erano traballanti.
Insomma ci è andata a sbattere, nessuna violenza. Così come le lesioni certificate dal pronto soccorso cinque giorni dopo i fatti, potrebbe essersele procurate in mille altri modi. Di certo non è stato lui, dice lui.
Il giudice per indagini preliminari Daniele Sodani, però, non gli ha creduto molto e oggi ha confermato la sua custodia cautelare in carcere, dove un altro giudice, Marco Billi, lo aveva mandato per evitare la reiterazione del reato e salvaguardare la salute e l’incolumità della donna.
Il profilo che esce dalle indagini della polizia, d’altronde, è quello di un uomo violento, almeno con la sua compagna che per sei anni ha convissuto con lui, decidendo nel giugno scorso di lasciarlo e probabilmente per questo scatenando la sua incontrollabile ira e violenza.
Del Cimmuto secondo l’accusa quella sera di giugno, con la scusa di un presunto tradimento, picchiò selvaggiamente la sua ex, colpendola con una testata in volto, sferrandole calci e pugni all’addome e minacciandola di morte brandendo un’ascia.
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