L’assunto da cui muoveva l’esclusione dai benefici e dalle garanzie del trasporto pubblico, era quello per cui non si trattava di una corsa regionale e che insomma la maggior parte del tragitto serviva il Lazio. Per questo la linea Schiappa poi Arpa poi Tua poi Sangritana, sigle figlie della stessa famiglia, che collega la Valle Peligna con la capitale, era stato catalogato come servizio commerciale.
Un assunto, quello regionale, che vale per molti ma non per tutti, perché nel nuovo disegno di legge che il centrodestra si appresta a portare in aula in Regione, il principio del commerciale resta per la Valle Peligna, ma sparisce, per equivalenti servizi verso la capitale, per Giulianova e L’Aquila.
Non è una questione solo di giustizia o peggio di campanile, ma anche economica: sulla legge che sta per approdare all’Emicilo, infatti, la Regione non ha messo un euro. E’ quindi comprensibile la preoccupazione dei pendolari visto che l’ampliamento del servizio pubblico da qualche parte e in qualche modo dovrà essere compensato e pagato.
“Non vorremmo che a breve la Tua e la Sangritana presentino il conto alla Valle Peligna riducendo ulteriormente le corse dirette che da Pratola e Sulmona viaggiamo verso Roma – scrive il comitato pendolari -. Da anni noi siamo costretti a fare i conti con logiche di tipo commerciale mentre in altri territori si ripristina l’assistenza pubblica. A Marsilio chiediamo garanzie perché non siamo un territorio di serie B e non accetteremo in silenzio che la Regione riapra una stagione di tagli, deviazioni e rincari che pensavamo fosse stata archiviata”.
Il comitato invita quindi i consiglieri eletti sul territorio e i sindaci del Centro Abruzzo, a “far sentire forte la voce per evitare nuovi tagli che alla luce di questa scelta della Giunta regionale appaiono inevitabili e che puntano ad isolare la Valle Peligna, spingendola verso la desertificazione demografica”.
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