Arrivano le sentenze di condanna per Genesio La Gatta (41 anni) e Fabrizio Pagliaro (33 anni), entrambi coinvolti in due inchieste legate allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il primo, La Gatta, trovato in possesso di sostanze stupefacenti dalla Guardia di Finanza di Sulmona lo scorso giugno, è stato condannato a due anni di reclusione. La pena (sospesa) è stata inflitta dal gip del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli.
Ventinove le piantine di cannabis trovate sul suo terreno dalle fiamme gialle. La Gatta, inoltre, disponeva di un laboratorio, all’interno del quale conservava venticinquemila semi di cannabis. Per farli germogliare, invece, una mini serra riscaldata con tanto misuratori elettronici di umidità e di alcalinità. A ciò si aggiungono quaranta flaconi di fertilizzante, quattrocento vasi per piante, bilancino, dosatori, contagocce, cucchiaio da dose, integratori e acceleratori di germinazione. Un kit da piccolo chimico, in pratica, con tanto di a pompe a pressione, utili sia per l’irrigazione sia per il travaso.
Un anno di condanna, invece, per Pagliaro, trovato in possesso di 84 grammi di marijuana, 2 grammi di hashish e 55 grammi di cocaina dai carabinieri di Sulmona, lo scorso giungo. Droga ripartita in singole dosi, scovata all’interno di un ex opificio lungo viale della Stazione. All’interno di quella che era la sala prova del musicista, vi era una serra, con una decina di piante di marijuana da coltivare, come dimostra anche la presenza di concime e attrezzature botaniche.
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