Aborto, eutanasia, islamismo e cristianesimo: le donne e la religione, o meglio le donne e la laicità, è il tema del secondo appuntamento su Radio Evolution di L8 tutti i giorni.
In studio ospite Liana Moca che insieme al direttore del Germe e La Diosa, racconterà e si racconterà nel suo quotidiano impegno civico.
Tra le prime iscritte all’Uaar in Abruzzo e presidente nazionale delle celebranti e dei celebranti laici, Liana è uno dei volti selezionati nella nostra rubrica dedicata alle donne.
Una delle storie straordinariamente normali che abbiamo raccontato in un lungo percorso iniziato a marzo scorso e che continua oggi grazie alla collaborazione e l’ospitalità di Radio Evolution, con un programma settimanale che ci condurrà fino al 25 novembre, giornata internazionale dedicata al contrasto della violenza di genere.
L’appuntamento è sulle frequenze di Radio Evolution alle ore 18,30 e sui canali social della radio e del Germe in diretta “visual”.
Sintonizzatevi.
La maggiore resistenza all’emancipazione della donna in ambito religioso è dovuta alla donna stessa. La parità di genere passa attraverso l’accettazione dell’ateismo. Vorrei conoscere il pensiero di Liana in merito.
Grazie per la domanda, Sergio. Io ho capito di essere atea, quando mi si voleva imporre una diversità di morale. Da ragazza mi ribellavo ai ragionamenti “tu non lo puoi fare, perché sei donna” e quei limiti provenivano dai dogmi religiosi e dall’idea del peccato inculcata nei vari catechismi. Ho trovato nell’ateismo la forza per stare lontana da una “moralità” che non mi appartiene.