Francesca Margiotta, 26 anni, enologa. Francesca Margiotta, 26 vendemmie, donna del vino. Giovanissima e sognatrice, Francesca ha portato nell’azienda di famiglia, dalla storia lunga cinque generazioni, una sferzata di innovazione e meraviglia. La vendemmia quest’anno è finita, è stata lunga, ma meglio così per una giovane del territorio che, conclusi gli studi di settore prima a Bologna e poi a Firenze, è tornata perchè nonostante tutto crede nel territorio della Valle Peligna e ancor prima nelle potenzialità della sua azienda. “Certo mancano tanti servizi” puntualizza.
Così, nella sua formazione, alle materie tecniche ha abbinato quelle manageriali arrivando, di fatto, a gestire l’intera organizzazione della Cantina Margiotta. Determinata e esigente, tant’è che qualcuno parla di “capricci”, come un capriccio, ben riuscito, è stato il suo ultimo prodotto, lo spumante. In una produzione dove non si contemplavano bollicine Francesca ha deciso che se Oltralpe ci erano riusciti con uve di bassa qualità, allora con vitigni buoni cosa ne sarebbe uscito? E’ nato Vellus, premio Vinitaly 2016.
Ma oltre al prodotto di per sé, la più grande esigenza è stata per Francesca quella di “accogliere”, così un altro investimento è stata la sala che ad oggi ospita diversi eventi legati al vino, tra degustazioni e cene con l’uva protagonista dall’antipasto al dolce. Una nuova, diversa forma di approccio al cliente che punta ad informare, questo il più grande sogno, perchè in tanti ignorano cosa c’è dietro ad un semplice bicchiere di vino. Francesca organizza e racconta: “E’ facile dire vino, ma c’è tantissima disinformazione quindi non c’è altra soluzione che andare direttamente dal produttore per ascoltare la sua storia”.
Spiegazioni tecniche, narrazioni, momenti di cromoterapia nella sala barrique, si intrecciano ai sapori dei prodotti per puntare anche a donare sensazioni ed emozioni, un’esperienza. Come quella del turismo esperienziale a cui Francesca crede molto, soprattutto in questo territorio che ha tanto da dare, “bisogna organizzarsi, bisogna promuoversi, farsi conoscere ed affidarsi al marketing, alla comunicazione, ai social, cosa essenziale” è il suo pensiero.
Soprattutto per le relazioni esterne. Diversi i viaggi, i contatti che si coltivano in vari luoghi del mondo dove il suo vino viene venduto con successo. Giovanissima e soddisfatta della sua vita professionali punta, ora, a diventare un punto di riferimento e di aggregazione per la Valle, “un aspetto che si è perso negli anni. Vino, convivialità e informazione attraverso i momenti di contatto e confronto. Perchè a me interessa trasmettere, ma anche sapere cosa ne pensano i consumatori del mio prodotto”.
Donna del vino, si, e con qualche difficoltà perchè “femmina”. Questo, a volte, le è stato contestato anche in aziende del nord Italia dove, si pensa, si è un passo avanti almeno in tema di differenza di genere. Ebbene no. Francesca è stata rifiutata per questo in ruoli da tirocinante, subito dopo gli studi. La rivincita è arrivata con l’azienda Fontana Fredda dove ha ricoperto per un periodo un ruolo manageriale. Ora gestisce i rapporti con tutti i suoi clienti, dall’Italia all’estero passando per Pechino; controlla la qualità del suo prodotto, provvede alla burocrazia. Francesca Margiotta, femmina, 26 vendemmie ed il sogno di far crescere azienda e territorio.
Simona Pace
complimenti, le regazze imprenditrici sono la vera speranza per la nostra Valle di lacrime.
Non capisco quando alla fine viene scritto “femmina”. Cosa si vuole intendere? Ancora con la storia maschi Vs. Femmine? Manco fossimo allo stadio. Ricordo che stiamo alle porte del 2019!