Domiciliari e permesso di lavoro per la mamma-spacciatrice. Il tribunale ci ripensa

Il contrordine è arrivato questa sera, come aveva preannunciato l’avvocato della difesa Alessandro Tucci: Patrizia Ciccone, la quarantacinquenne di Sulmona arrestata la sera del 25 gennaio scorso perché trovata in possesso di 175 grammi di cocaina in casa, esce dal carcere di Chieti per andare agli arresti domiciliari, con il permesso di recarsi al lavoro che nel frattempo le è stato trovato.
La decisione è stata presa questa sera dal giudice Daniele Sodani, dopo che ieri il Riesame aveva negato la scarcerazione, su parere favorevole della procura della Repubblica.
La donna, madre di cinque figli, prenderà servizio come collaboratrice domestica presso un privato: “Un percorso di reinserimento – spiega il legale – che le permetterà di dedicarsi alla famiglia e ai suoi bisogni, senza dover delinquere. E’ un provvedimento che abbiamo atteso a lungo e al quale abbiamo lavorato con attenzione, anche per garantire i cinque figli, tra cui due minori”.
La donna uscirà dal carcere nelle prossime ore e già da domani potrà recarsi al lavoro come previsto dal giudice.

3 Commenti su "Domiciliari e permesso di lavoro per la mamma-spacciatrice. Il tribunale ci ripensa"

  1. Finalmente un pò di ragionevolezza … X qnt riguarda la mamma ‘sí tanto pudica e facilmente e (falsamente a mio modesto e intenditore avviso) lo schifo le posso assicurare è ben altro e ben più grave…. Sempre a ragion veduta e viste e provate…. Glielo posso assicurare veda le altre città prima di giudicare e mai farlo xké nessuno è un Santo tanto meno lei…
    Prostituzione si altro no…. Ma k dice🚨? Nella vita è da perdenti e senza le cosiddette vedere le cose a pois o grigie:sii una donna vera…. Impari a schierarsi assumendosi le conseguenze del caso. O si è BIANCHI O SI È NERI I FALSO E COMODI COMPROMESSI FANNO MOLTI PIÙ DANNI…. UNA MAMMA CON LE COSIDDETTE!!!

  2. bene,nelle Democrazie chi infrange le regole,innanzitutto le Leggi riceve una giusta,
    proporzionata punizione,poi nelle Democrazie evolute pene alternative,percorsi rieducativi,
    braccialetto elettronico ecc,ecc, naturalmenete non tutti possono beneficiare del perdono,
    nella logica “ragionevolezza” del merito,chi delinque deve dimostrare il ripensamento,la profonda riflessione,il pentimento…chiedere scusa per le colpe, i procurati danni,per poi avere accesso ai “benefici”..nella nostra italietta e’ stato depenalizzato tutto,con vantaggi estesi a tutti,anzi piu’ privilegi,in pratica nessuno va in prigione,c’e’ sempre un diritto e mai l’obbligo,il dovere,il rispetto….accade solo da noi: con violenza si delinque,azioni delittuose,criminali ovunque,dovunque,abitazioni ,banche,gioiellerie,negozi,bancarelle delle cianfrusaglie,centri commerciali,distributori di benzina,strade,piazze,parchi,ecc,ecc….
    e’ tutto un “schifo” che viene giustificato dalle esigenze famigliari,basta avere una
    piccola difficolta’ per farsi una propria Legge ed un proprio diritto ,altro che Democrazia, Legalita’ diffusa nel rispetto del vivere civile ,piu’ paese in via di sviluppo,anzi sottosviluppato,una giungla,o no?

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