Discarica, taglio del 30% sui conferimenti

Non più di 30mila tonnellate l’anno in discarica: un taglio netto del 30% quello deciso dall’amministratore unico di Cogesa, Franco Gerardini, che nei prossimi giorni firmerà una delibera con la quale intende arginare la quantità e la qualità dei rifiuti che finiscono nel buco di Noce Mattei. Buco, ha spiegato nell’ultima riunione del controllo analogo, quella disertata dai sindaci dissidenti, che se si va avanti così sarà pieno nel giro di due anni.

Una decisione che porterà inevitabilmente a rivedere i rapporti con l’Asm, ovvero con la città dell’Aquila che, da sola, conferisce il 56% dei rifiuti in discarica, ovvero 22mila tonnellate. In attesa che venga definito il rapporto contrattuale, scaduto il 31 dicembre, nel quale si dovrà mettere nero su bianco il limite massimo che il capoluogo potrà portare a Sulmona, verosimilmente circa 16mila tonnellate l’anno. Le altre, fino a quando non avrà una differenziata decente, dovrà portarle altrove (a costi, tra l’altro, di gran lunga superiori a quelli attualmente operati da Cogesa).

Il limite serve, però, anche e soprattutto per ridurre l’impatto dei miasmi nelle frazioni, per i quali proprio domani si aprirà il processo penale che vede imputati i vertici tecnici e le ex due governance di Cogesa.

L’altro giorno, intanto, Gerardini ha provveduto ad assegnare, per un periodo provvisorio di massimo un anno, l’incarico al coordinatore generale Stefano Margani, unico Quadro della società, di e-procurement, colui cioè che è abilitato a fare gli acquisti sul Mepa. Ruolo che fino a qualche giorno fa veniva ricoperto da un’impiegata di quarto livello (dandole cioè mansioni superiori, per cui ha già aperto un contenzioso) su “punto ordinante” (come si dice in gergo) svolto dall’ex consigliere di amministrazione Sandro Ciacchi. Un compito, per così dire, abbastanza inusuale per una figura, quella del Cda, che dovrebbe essere di solo indirizzo e non certo operativa.