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“Un giudizio pesantemente negativo e senza possibilità di fraintendimenti sulle modalità attraverso le quali è stata gestita la società Cogesa“. Così gli ex consiglieri della coalizione Liberamente Sulmona sulla delibera della Corte dei Conti in cui la sezione regionale di controllo per l’Abruzzo accerta la sussistenza di criticità nella gestione della partecipata. Dal “persistente mancato esercizio di un effettivo controllo analogo dei Comuni” alla “mancata valutazione da parte dei soci della compatibilità della procedura di risanamento con i principi di ordine pubblico ed economico recati dal TUSP” fino alla “persistente grave incertezza delle definizione dei rapporti finanziari tra società e soci, incompatibile con il controllo analogo, con conseguenti profili di responsabilità erariale”.
Rimarcando inoltre la sussistenza di “gravi elementi di criticità” per il mancato rispetto della disciplina di finanza pubblica e di trasparenza, la Corte dei Conti sottolinea come proprio l’assenza di un effettivo controllo analogo, “oltre ad impedire la possibilità di affidamenti diretti, concorra a determinare il protrarsi dell’attuale crisi finanziaria”.
“La strada della legalità e della trasparenza intrapresa dall’amministrazione comunale di Sulmona nei confronti di Cogesa Spa era quella giusta – ricordano gli ex consiglieri di Liberamente Sulmona – due giorni dopo la riunione di maggioranza nella quale si era deciso di valutare la legittimità e l’opportunità di indire una gara pubblica per l’affidamento del servizio gestione rifiuti, il consigliere civico ha deciso di tornare in minoranza per poi firmare con il centrodestra, i civici e i transfughi, le dimissioni che hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale”.
Accuse che Liberamente Sulmona lancia nei confronti di coloro che forse hanno “paura di vedere Sulmona che cerca di difendere i suoi interessi” e che invece “saranno soddisfatti di aver condannato la città allo scioglimento del consiglio comunale solo per evitare che ci si muovesse nella trasparenza, legalità e soprattutto per la tutela dei cittadini. Ora il centrodestra e i civici pretenderebbero di amministrare la città come hanno amministrato il Cogesa?”.
Neanche a Zelig avrebbero saputo scrivere di meglio!!!! Hanno stravinto le elezioni, hanno litigato per le poltrone, hanno perso pezzi della maggioranza (proprio per le poltrone e per gli appalti), hanno provato a raccattare consiglieri a destra e a manca….hanno fatto tutto questo e dopo 3 anni di nulla la colpa è dei civici e della destra!!! Comunque ci vuole coraggio per scrivere certe cose…un esame coscienza proprio non ce la fanno a farlo?
Innanzittto la consigliatura comunale, ancor di più negli esempi da lei riportati non c’entra nulla con la gestione del COGESA.
Credo, ma dubito che sia informato sul fatto che il consorzio COGESA sia formato da più di 60 soci (fra Comuni ed Enti Pubblici) e che le “scelte” vengono prese dall’assemblea dei soci del consorzio, e che per essere valide devono ottenere la maggioranza relativa delle quote e quella assoluta dei soci.
Lascio a lei informarsi su quali siano gli “apparentamenti politici”, i “relativi pesi”, e di conseguenza il “potere decisionale” del “CONTROLLO ANALOGO CONGIUNTO” nel loro interno.
Poi, mi sa che avrà poco, ma veramente poco da ridere.
Quante cose che sa… complimenti. Chissà se le sapeva anche chi ha fatto campagna elettorale promettendo di risolvere la questione cogesa e con lui tutti quelli che hanno vinto e amministrato. Se lo sapeva (e se le cose stanno come dice lei) poteva dirlo che non avrebbe potuto fare un bel niente, invece di promettere salvezza! Così si capisce meglio la critica? O vuole continuare a nascondere le responsabilità dietro a un dito? O forse la colpa è la mia che non mi sono candidato e soprattutto non ho mai amministrato? Ridiamoci su
Grazie dei complimenti, ma basta informarsi e divulgare.
Può, poteva e può farlo anche lei, già da subito, basta metterci un pò di buona volontà per il prossimo.
Se si applicava già nel 2021 (ancor meglio prima), avrebbe capito che l’influenza del Comune di Sulmona nel COGESA è legata per parte delle quote e dei voti che può esprimere… il CONTROLLO ANALOGO CONGIUNTO.
Il Comune non ha alcun potere di “veto” nelle scelte operate dal COGESA, può o meglio poteva (e non per altro perchè è stato esautorato prima della scadenza del mandato – e questo gioca indubbiamente a suo favore) per quel che gli era permesso, e quindi giusto e corretto quelle che lei “giudica” PROMESSE ELETTORALI, mentre gli altri non ne fanno di promesse.. o si? Ma lei non se ne è sarebbe mai accorto 😉!
La salvezza è solo nel SIGNORE (per chi ci crede), l’importante è non commettere l’errore di scegliere lo stesso “”s”IGNORE DEI DANNI” (parafrasando Il Signore degli Anelli), attualmente noto con l’alias “il signore dei party planner”.
Che dirle.. continui a ridere!
Adesso conta chi le fa le promesse? Oppure visto che fanno tutti devo accettarle per forza? Le piace girare intorno alle cose e ribaltarle all’occorrenza, ma non funziona sempre e non funziona con me e il fallimento del comune capofila (che ha dato false speranze ai cittadini) è sotto gli occhi di tutti..forse anche dei suoi se dismette i panni del tifoso di parte…
La corte dei conti dovrebbe controllare anche la procedura di esternalizzazione del trasporto pubblico locale e la gestione negli ultimi anni.
Ma chiudete questa pietà pubblica,insieme alla saca.Ma ancora si insiste.Ma non bastano i tribunali a gravarci di debito pubblico.
Da Statuto la data di scioglimento del Consorzio è prevista per il 31 dicembre 2050.
9451 giorni a far data oggi!
…. Sappi che Cogesa non è un consorzio….. quindi prima di esprimere giudizi tecnici informati!
Ha ragione, TECNICAMENTE è una S.p.A..
Di fatto è una società per azioni in CONCORDATO PREVENTIVO, sull’orlo del fallimento.
Il riferimento al CONSORZIO era riferito all’atto di costituzione del COGESA (2 luglio 1998), poi si è preferito cambiare formula societaria e questi i benefici ottenuti.
Una città dove non apre una fabbrica manco a pagare dove più che aprire chiudono una dopo l’altra dove gli uffici pubblici se non scompariranno vedranno ridotti sensibilmente i propri organici ci sta gente illuminata che auspica la chiusura di due partecipate che danno lavoro a 300/400 persone. E ovviamente magari sempre questi laureati all’università della strada con master all’Università del webbe pensano che i posti li facciamo con i b&b o affitta camere che dir si voglia o facendo i camerieri dei turisti. Una città abitata da cotanta scienza merita di scomparire e poi ci meravigliamo dello spopolamento. Purtroppo dove abita la saccenza l’ignoranza l’arroganza e la stupidità non può che finire così
Occorre saper amministrare, creare degli utili per la società, non fare SCELTE STRUMENTALI DANNOSE, e nel caso del COGESA non andare in perdita, per poi caricarla agli utenti.
Non serve alcuna laurea e dottorato per capire tutto ciò.
Per lei si è CORRETTAMENTE OPERATO operato per gli interessi dell’azienda, della città e degli utenti?
Lei in che città vive?
Risponda e poi discutiamone su chi sono gli sc”E”nziati e chi sono i saccenti, gli ignoranti, gli arroganti e gli stupidi.
Bisogna sempre amministrare correttamente.
Perché secondo il suo discorso, sarebbe giusto anche ospitare sul territorio fabbriche o aziende che sono in perdita o si avviano al fallimento.
L’importante che per favorire l’occupazione, ci siano dentro persone a lavorare.
Ma in questo modo però, tutte le spese, dovrebbero accollarsele i comuni cittadini.
(Per gli utili invece?)
E non credo che ragionare in questi termini, possa essete conveniente per loro o per la città.
Il commento precedente è per Alter ego.
Mai detto nulla di tutto ciò. Ho solo ricordato che ci stanno troppi gufi o economisti da bar che auspicano chiusure (nello specifico Saca e Cogesa) e poi si lamentano dello spopolamento. Di aria non si campa e neanche a fare i camerieri i gli spiccia camere dei turisti. Leggete qualche libro di economia prima di propinare modelli a minchia
Proprio perché l’ho letto le ho ricordato che per creare occupazione e non dover chiudere, non basta essere comunque presenti sul territorio.
Le realtà produttive di beni o di servizi, devono avere anche un bilancio in attivo.
E per raggiungere questo risultato bisogna gestirle badando esclusivamente alle logiche dell’ economia.
Quando si crea un debito, evidentemente qualche problema nella gestione esiste.
Proprio perché di aria non si campa, se in una realtà produttiva si producono debiti, gli stipendi poi, come si pagano?
Anche l’ ILVA di Taranta ha dato posti di lavoro e benessere …ma a quelle costo per la salute
Perché il Cogesa è l’ilva? Una accieierai con altiforni paragonata a una discarica. Vette sempre più alte …
I numeri sono numeri e il debito è un numero.
Sulla grandezza di quel numero si stabilisce una corretta gestione, una cattiva gestione o una pessima gestione.
E una cattiva gestione ricade sulle spese dei cittadini.
Voi vi siete mandati a casa da soli
@Risate 3 | 14 Febbraio 2025 at 14:01 |
il fallimento è certamente di tutti e prima di tutti dei cittadini.
Sta di fatto che la crisi del COGESA è antecedente temporalemnte alla giunta Del Piero, per il resto sono dei pareri già esposti.
Se si opera bene prima…
Quindi la giunta Di Piero ha promesso e non ha mantenuto e allora giustamente va a casa insieme alla sua maggioranza (per colpa loro e non degli altri), si prendono le loro belle responsabilità e il cittadino cambia amministratore e si vede come si opera dopo…e se fallisce anche il prossimo si cambia di nuovo… l’importante è non raccontare frottole come ha fatto e sta facendo l’amministrazione uscente..tutto qui
Se questa è l’interpretazione che vi ha dato va premiato con un Oscar alla mistificazione.
Se lei ne ha data una diversa le va dato premio oscar per l’ingenuità o per i paraocchi…a ognuno il suo!
Troppo buono, li prendo tutti e due, così da annullarsi a vicenda.
Accortezza e perspicacia che a lei difettano… a ognuno il suo!
bene,tantissime chiacchiere,di certo la C.d.C. non scherza,i danni erariali devono essere risarciti integralmente,i soggetti responsabili pagano personalmente,puo’applicare anche sanzioni accessorie,naturalmente a colpe riconosciute,la realta’ e’ sotto la luce del sole, numeri,conti,bilanci e controlli compresi,quindi che dire? Forza Corte dei Conti,severita’ e rigore,e basta,o no?
Cambiare è proprio, la parola chiave.
Sulle promesse non mantenute che ascoltiamo, da quelli che amministrano o hanno amministrato, da quelli che governano o hanno governato si potrebbero scrivere libri.
Esiste però un livello superiore nell’amministrare o nel governare, quando non solo non si mantengono le promesse, ma si arrecano anche danni alle tasche dei cittadini.
E il cambiamento è necessario ma a volte difficile, perché spesso ci si accorge che passano gi anni e…:”Tutto cambia affinché nulla cambi”