“Proporre la formazione di istituti omni comprensivi è un errore di prospettiva in una regione come la nostra”. Al dimensionamento scolastico e alle sue conseguenze dedica il suo intervento il candidato consigliere regionale del partito democratico Guido Angelilli dopo l’approvazione del nuovo piano proposto dall’assessore Pietro Quaresimale.
Un piano di dimensionamento “voluto dal Governo nazionale e recepito senza batter ciglio dal governo regionale di centrodestra” spiega il sindaco di Pacentro Angelilli preoccupato dalle possibili, negative conseguenze per il territorio, in particolare quello delle aree interne. A partire dalle “scelte di migrazione scolastica” da parte di quelle famiglie che davanti a un’offerta formativa insufficiente decideranno di iscrivere altrove i propri figli.
Sostenere che il “nuovo piano ha cercato di sintetizzare le esigenze e le istanze dei singoli territori” come pure ha fatto l’assessore Quaresimale è solo un esempio di quella “propaganda spicciola che prova a nascondere senza riuscirci la carenza del centrodestra nel dare risposte alle richieste di un territorio”. Prova ne è la decisione presa nei confronti dell’istituto “De Pampilis” di Roccaraso, l’unico dei tre istituti professionali per i servizi alberghieri e ristorazione della nostra regione ad essere privato di autonomia. Tra quello presente nella provincia di Pescara, quello nella provincia di Chieti e l’istituto di Roccaraso, l’assessore Quaresimale “confrontandosi non abbiamo compreso bene con chi nell’Alto Sangro” ha scelto di negare l’autonomia al “De Pampilis” senza valutare le conseguenze di una simile decisione.
Un provvedimento che di fatto “ha penalizzato ancora una volta il centro Abruzzo in termini di posti di lavoro e di qualità formativa” continua il candidato PD pronto a battersi con altri sindaci del territorio per ribadire la “contrarietà al dimensionamento scolastico e per garantire i presidi educativi senza procedere a tagli lineari”. Come quelli attuati dal centrodestra che “sacrificando opportunità e indebolendo le azioni di contrasto alla povertà educativa” dimostrato ancora una volta di non considerare le specificità dell’Abruzzo interno
Perché uscirsene solo ora? Fino ad oggi dove si stava? Ovviamente queste sono domande da porre a tutti e non solo al singolo.
Ormai è troppo tardi, la stalla andava chiusa prima.