Dies senza Natale: il liceo classico rischia di non suonare la prima campanella neanche quest’anno

Studenti e docenti avevano sperato di festeggiare il Dies Natalis, il prossimo 20 marzo, nel liceo che porta il nome di Ovidio, ma le porte della sede di piazza XX settembre del liceo classico, probabilmente, si riapriranno senza dies… ovvero a Natale.

Quella che doveva essere una corsa contro il tempo a dicembre scorso, si è trasformata in un traguardo che sarà quasi impossibile da raggiungere: la scuola, insomma, non riaprirà certo il prossimo mese, neanche a giugno per gli esami di Stato e molto probabilmente neanche a settembre per l’avvio del nuovo anno scolastico.

Le carte, infatti, sono di fatto ferme ad ottobre scorso, quando cioè si votò, con non poche difficoltà, la variazione di bilancio per permettere l’accreditamento dei 2 milioni di euro stanziati dalla Provincia per concludere i lavori: finiture e impianti, fondamentali per la funzionalità della scuola.

Da allora nulla o quasi si è mosso: nei giorni scorsi l’ingegnere invitato ha depositato la sua offerta, ma ad oggi nessuno ha ancora fatto neanche la determina di incarico.

Per fare dure conti, calendario alla mano: se lunedì il Comune si dovesse decidere ad affidare l’incarico, passerebbero un paio di settimane per verificare i requisiti di legge. Dopo di che il professionista potrà presentare il progetto esecutivo (che in realtà ha già pronto), ma prima che si trasformi in appalto dei lavori, questo dovrà essere validato da una delibera di giunta e avallato dalla soprintendenza (e qui potrebbe aprirsi una finestra sull’ignoto). Bene che va si arriverebbe a fine marzo, dopo di che il Comune dovrà affidare i lavori: tramite gara pubblica (e allora altro che Natale) o, come già annunciato essere nelle intenzioni del Comune, con prolungamento dell’appalto alla Salvatore e Di Meo che ha già eseguito i lavori di adeguamento sismico e ha ancora le impalcature montate sulla scuola.

I lavori, concretamente, non partirebbero però prima della fine di aprile, per una lavorazione che dovrebbe essere di circa quattro mesi. Si arriverebbe, insomma, a fine agosto, ma non con tutti i banchi in ordine.

Dopo la consegna dei lavori, infatti, si aprirà un’altra incognita temporale che è quella dei collaudi, a cui poi si dovranno aggiungere i tempi per il trasloco materiale di banchi e cattedre.

Natale, senza dies, e forse senza neanche Natale: il rischio concreto è che la prima campanella al liceo classico di piazza XX settembre torni a suonare nel 2025. Sedici anni dopo la sua chiusura.

7 Commenti su "Dies senza Natale: il liceo classico rischia di non suonare la prima campanella neanche quest’anno"

  1. Non so perché la cosa non mi sorprende!
    Grazie alla redazione per l’attenzione rivolta a queste
    importanti problematiche della città.
    Le scuole rimangono le ultime risorse per Sulmona, dobbiamo averne cura !

  2. a mio pare riapre tra due anni non prima.

  3. Il fustigatore | 17 Febbraio 2024 at 08:18 | Rispondi

    Nulla di nuovo sotto il sole dell’amministrazione Di Piero!!!
    “Lento pede” verso il nulla cosmico…..direbbe lui stesso.

  4. Ottimo articolo come sempre ma sarebbe il caso che si indaghi ( e sai farlo benissimo) del perché di questi ritardi e soprattutto sapere (si sa) chi è il responsabile.

  5. Gianni Mariotti | 17 Febbraio 2024 at 09:34 | Rispondi

    Il nulla cosmico sotto tutti i punti di vista !!!!altri due anni e mezzo di questa amministrazione e ci sarà il deserto!!!!

  6. Però il commento di Maghi, Saltimbanchi e Ascom DEBITI

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