E’ in controtendenza l’opinione del coordinatore di Italica Alberto Di Giandomenico circa la favola senza lieto fine di Casa Italia con un dipartimento cancellato e le risorse economiche passate direttamente nelle mani della Presidenza del Consiglio per poi forse alla Protezione Civile. Di Giandomenico non ha mai creduto che Casa Italia fosse un’opportunità, tutt’altro. Una delle azioni messe in atto più per “campagna elettorale” che per altro tanto, insomma, senza troppi giri di parole. Perchè di “progetti dentro al comune ce ne sono a centinaia ancora da smaltire, che non hanno bisogno di Casa Italia ma sono già state finanziate”. Lontana, dunque, è l’idea di una opportunità “2,5 milioni di euro mi sembrano pochi e nel dipartimento troppi dirigenti (7) e funzionari (20) nominati” prosegue Di Giandomenico, “un altro carrozzone che andava ad alimentare la politica”, “una proposta talmente lontana e inattuabile che nemmeno se ne dovrebbe parlare”. Per non parlare del “colpo di grazia alla nostra città ormai svalutata. Il valore degli immobili è crollato vertiginosamente del 30%- prosegue-. Il danno economico è impressionante per la valle Peligna e l’unico consiglio possibile, vista la situazione, è di tacere se non si è informati sulle nefaste conseguenze dell’iniziativa – conclude Di Giandomenico-. Soprattutto, il Partito democratico insieme all’amministrazione comunale e l’ex assessore regionale alle aree interne, Andrea Gerosolimo, hanno distrutto questo Paese e devono andare via, a casa, il prima possibile”.
Sulla vicenda sono intervenuti oggi anche la senatrice Gabrielle Di Girolamo che ha parlato di un “goccia nel mare”, mentre Massimo Carugno di riorganizzazione e non demolizione.
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