Non se ne esce dal fenomeno salmonella e se ora è Raiano ad emettere ordinanza di divieto qualche tempo fa erano i comuni dell’Alta Valle dell’Aterno a fare i conti con l’insidioso bacillo. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: l’Aterno è un fiume “malato”, e non è il solo. Senza troppi giri di parole è il consigliere di Vittorito con delega all’Ambiente, Francesco Di Felice, a richiamare l’attenzione su una questione che ormai va avanti da troppo tempo con i sindaci che chiedono tavoli “urgenti tra tutti gli enti preposti ed emettono ordinanze volte a porre il divieto di captazione a fini irrigui e di utilizzo dell’acqua per abbeverare il bestiame” dichiara Di Felice in una nota.
“Numerosi sono gli scarichi abusivi, sia civili che industriali, mentre i depuratori sono fuori norma e spesso malfunzionanti”. E oltre all’inquinamento, al danno per la biodiversità, alle ricadute per la salute umana questa situazione “ci pone anche ad una grande distanza da quelli che sono gli obiettivi richiesti dalla Comunità Europea per il raggiungimento di un’adeguata qualità delle acque: il mancato raggiungimento di tali obiettivi ci condanna a procedure di infrazione”, e in fase di infrazione si è già per la qualità dell’aria.
Una “situazione critica” che potrebbe trovare una soluzione, per Di Felice, nel contratto di fiume, negli accordi tra comuni, nelle autorità di bacino, nelle imprese, associazioni e comunità Locali. Una sinergia da destinare ad un piano di gestione: “Il Contratto di Fiume Aterno ad oggi è attivo e coinvolge buona parte dei Comuni lungo l’asta fluviale insieme ad Enti- aggiunge-. E’ di fondamentale importanza che i finanziamenti che andranno a sostanziare i Contratto del Fiume Aterno siano in primo luogo utilizzati per un progetto complessivo volto ad individuare le cause dell’inquinamento dell’Aterno stesso ed a mettere in campo tutte le azioni necessarie per un adeguato risanamento delle acque, recuperando la naturalità degli habitat. Tutelando il fiume, proteggiamo la natura, la biodiversità e la nostra salute”.
S.P.
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