Detenuti custodi dei semi autoctoni abruzzesi

Detenuti agricoltori-custodi del germoplasma autoctono regionale. E’ quello che accadrà dopo la firma, avvenuta questa mattina, di un protocollo d’intesa fra la casa di reclusione di Sulmona e la Regione Abruzzo. Un atto importante che coinvolgerà i detenuti nella formazione della rete degli agricoltori custodi e che, soprattutto, dona loro la possibilità di una sostanziale esperienza utile al reinserimento nella società. I detenuti coinvolti, infatti, avranno la possibilità di frequentare corsi di agricoltura biologica e conservazione delle risorse genetiche, competenze che una volta acquisite dovranno sfruttare sulla terra.

In base a quanto stabilito, il protocollo andrà a rafforzare il loro impegno  nell’ambito delle attività agricole già presenti all’interno del carcere, puntando maggiormente sull’aglio rosso di Sulmona ed altre varietà autoctone abruzzesi (pomodoro, peperone, cece, lenticchie, insalata, ecc…) anche a scopi commerciale. Una convenzione, a riguardo,  è stata già sottoscritta con il Consorzio dell’Aglio Rosso di Sulmona il quale si è impegnato all’acquisto dei bulbi prodotti.

Nella Banca Semi regionale sono presenti al momento 55 i semi provenienti da frutti, 52 di leguminose da granella, 36 di cereali, 36 di leguminose foraggere e 19 ortive. Le sementi custodite in ambienti refrigerati, però, devono essere coltivate a periodi cadenzati per assicurare il moltiplicarsi delle varie sementi.

Non si tratta del primo passo in questa realtà per la casa circondariale sulmonese, riconosciuta già come industria agricola grazie alla presenza di terreni coltivati. Al momento all’interno delle mura insistono un frutteto destinato alla produzione di melograni, un forno e otto arnie per includere anche la lavorazione del miele in questo sistema.

Un atto importante per il significato che il mondo agricolo e rurale, fino ad ora rimasto marginale nella società, va via via riassumendo in ambito nazionale ed europeo. E poi il progetto acquista maggior vigore se, per portarlo avanti, vengono coinvolti detenuti che puntano a diventare figure competenti e qualificate nell’ambito dell’agricoltura biologica di qualità. Detenuti, custodi.

s.pac

 

 

 

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