Era finito sotto processo con l’accusa di truffa ed esercizio abusivo della professione: lui che aveva conseguito il titolo di odontoiatra all’estero non poteva esercitare in Italia e nel suo studio, aveva invece, sosteneva l’accusa, messo le mani in bocca ai pazienti: estrazioni di molari e applicazione di apparecchi ortodontotecnici eseguiti su bambini e adulti.
Oggi però Alberto Giampietro, quarantacinque anni di Sulmona, è stato assolto dal tribunale di Sulmona con formula piena, ovvero perché il fatto non sussiste.
Nel corso del dibattimento, infatti, è emerso che in realtà il quarantacinquenne, molto conosciuto in città anche per essere il figlio di un noto medico, all’interno del suo Centro Dental Project svolgeva solo attività amministrativa, limitandosi ad assistere agli interventi di tipo medico che venivano eseguiti invece da una specialista.
Il reato di truffa, cioè il fatto di essersi qualificato come medico abilitato, poi, non è stato neanche valutato dal giudice Marco Billi perché, come evidenziato dall’avvocato di Giampietro, Luca Tirabassi, la denuncia venne fatta due anni dopo i fatti e cioè palesemente in ritardo rispetto ai termini di legge.
La denuncia era stata avanzata da una donna che era stata in cura presso lo studio, sosteneva, dal 2008 al 2012, anche se lo stesso studio venne chiuso nel 2010.
“Siamo soddisfatti perché oggi si è ristabilita la verità dei fatti – ha commentato il legale – per una vicenda che destò notevole scalpore in città”.
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