Probabilmente non sono i primi a salire sulla giostra del rimpasto, quel tornello di palazzo San Francesco che quando si aziona già si sa come va a finire e chi lo chiude, ovvero un commissario come è stato negli ultimi quindici e più anni.
Anche perché, a dirsela tutta, questo cambio in corsa al diciassettesimo mese di vita, è un evidente cambio di strategia politica che con la politica dovrà fare i conti. Se non ora dopo le elezioni di primavera.
Che sia il panettone o l’uovo di Pasqua, insomma, prima o poi il sindaco Casini sarà costretta alla dieta. Tanto più che l’opposizione sembra essersi svegliata dal torpore e ha già organizzato una raccolta di firme per portare in Aula la questione del rimpasto.
Per qualcuno, però, è ora il momento dei bilanci e, considerando certo il contesto di un’amministrazione che ha prodotto poco poco nel suo complesso, Paolo Santarelli e Mario Sinibaldi di ricevute ne hanno poche da consegnare ai posteri.
Il primo, Santarelli, aveva le deleghe ai Rapporti con il consiglio che certo, specie nelle ultime sedute, non hanno brillato per lucidità, tra grida sguainate e volumi da far gracchiare le amplificazioni. Quella alla Polizia locale che resta appesa con una vertenza pesante con il comandante Antonio Litigante, senza che si sia riusciti ad arrivare ad un accordo. Quella ai Servizi cimiteriali, ancora in attesa che la graduatoria per i nuovi loculi pronta da marzo scorso venga pubblicata, dando così risorse e mezzi al Comune per assicurare un eterno riposo anche a chi alle confraternite non vorrebbe rivolgersi. Quella al Lavoro e formazione che è inutile anche citare, perché non si è visto e non si vede ombra né di lavoro, né di formazione. Quello alla Farmacia comunale, che pure ha attraversato i suoi guai per l’abbandono delle cooperative e che non ha concluso quel processo di privatizzazione (messo che sia un bene) che era stato avviato. Sull’Istruzione e il diritto allo studio, poi, grazie anche alla complicità del suo collega di siluramento, è stata forse la delega più disastrosa: gli studenti in pellegrinaggio da una scuola all’altra, con le attività didattiche ridotte al lumicino, la mensa in classe e la mensa non rinnovata nell’appalto. Infine le Politiche della casa, dove Santarelli incassa almeno un risultato, quello di aver fatto le graduatorie per la case parcheggio. Un po’ pochino in un anno e mezzo, ma quel tanto che basta, aggiungendo una indiscutibile educazione nei rapporti personali e con la stampa, che gli permette di raggiungere un 4 come voto.
Poi c’è Mario Sinibaldi, il figlio di Armando. Sua era la delega all’Innovazione e alle politiche tecnologiche, quelle nel Comune con il sito web fuori legge. Sua, soprattutto, era la delega ai Lavori pubblici dove si è riusciti a bloccare anche quelli che erano avviati, tra appalti e calcoli sbagliati, bandi per le assunzioni contestati e ritirati, scalinate in eterno cantiere e cantieri in eterno bloccati. L’unico taglio del nastro è stato quello della rotatoria dell’Incoronata e del parco giochi di via Sallustio, progetti che portano la firma della passate amministrazioni. Per il resto, dalle scuole mai avviate (nonostante i milioni di euro in cassa), al ponte rimasto sulla carta, alla ricostruzione post sisma che chi l’ha vista nonostante i rinforzi dalla Regione, fino al “capolavoro” dei Musp, è stato tutto un rotolare di fallimenti. Peggio forse è riuscito a fare solo con il Decoro urbano, che chiamarlo decoro sembra poco opportuno, piuttosto una delega alla transenna: la panacea a tutti i mali e tutti i crolli che costellano il centro storico della città turistica. Meno male che aveva anche la Protezione civile, delega che, almeno, si sarebbe dovuta occupare di aggiornare il piano comunale. Ma niente, nonostante i terremoti e le nevicate, siamo fermi ancora al 2009. Infine, sua, la delega allo Sport e tempo libero e anche qui è riuscito a far litigare squadre di calcio e di basket e a promettere un campo in sintetico per il quale però sono improvvisamente spariti i fondi. Un’altra opera che resterà incompiuta. Alla sua inefficienza, Sinibaldi, aggiunge anche una certa incapacità o volontà di comunicare: fiumi di chiamate senza risposta si sono moltiplicate sul suo telefonino, senza che si sia degnato di affrontare un’intervista. Voto 2.
Vedremo, verificheremo, se i loro sostituti, Nicola Angelucci e Stefano Mariani, avranno le capacità e il tempo di fare meglio. Considerando che le deleghe si sono un po’ mischiate e soprattutto ne sono spuntate di nuove, curiose, curiose assai, come quelle alla Cuc (e meno male che era cosa fatta) e quella alla Rete Gas, affidate a Mariani. Non sarà che ha a che fare con la Snam?
fossi stato io il sindaco li avrei cacciati a calci in culo e che da mo. Inconcludenti,saccenti e privi di significato politico e professionale