Il Decreto Rilancio annunciato dal governo l’altra sera rappresenta un’occasione unica per la città di Sulmona per ripensare e ricostruire il suo centro storico, ma anche e soprattutto per rimettere in moto un’economia sfinita. L’ecobonus e il bonus sisma, con una copertura e l’anticipo previsti a carico della Stato del 110% delle spese per i lavori, è nei fatti uno strumento straordinario che va ben oltre il complesso e difficile percorso avviato con la ricostruzione post-sisma. Una sorta di “nuovo Piano Fanfani”, lo ha definito l’architetto Sergio Berardi nella video intervista rilasciata al Germe, che rappresenta più una manovra strutturale che emergenziale. L’apertura di un grande cantiere sostanzialmente a costo zero, permetterebbe non solo di attivare l’economia che attraverso l’edilizia coinvolgerebbe tutti i settori, ma anche di recuperare un centro storico che negli anni si è svuotato delle funzioni e soprattutto di residenti. Facendolo tornare il cuore pulsante della comunità e allo stesso tempo rendendolo ancora più vivibile e bello agli occhi dei turisti.
Sulmona, d’altronde, ha il più alto indice di invecchiamento della regione e questo vuol dire che anche gli investimenti sono in prospettiva meno ambiti e probabili, specie sul mattone. Nel 2019 questo indice ha toccato la quota 261,8, quando la media italiana è stata del 173,1, quella abruzzese del 191,8 e quella della provincia dell’Aquila del 201,1: una variazione percentuale che dal 2002 ha fatto registrare un +67,5% (a fronte del +31,74% italiano).
Così l’indice di natalità, crollato tra il 2002 e il 2018 del 41,46% (nonostante la provincia si sia fermata a -9,21%) con un tasso passato da 8,2 a 4,8 (rispetto al 7,3 nazionale e al 6,8 regionale).
Il bonus sisma e l’ecobonus, insomma, rappresentano un treno di quelli che passa una volta nella vita e Sulmona non può permettersi di perderlo. Per goderne appieno, però, dovrà da subito mettere in moto una serie di iniziative politiche e burocratiche che permettano di sfruttarlo: dalla revisione del regolamento edilizio, ad un confronto serrato con la sovrintendenza: i rigidi paletti posti dal vincolo paesaggistico, ad esempio, impediscono oggi anche solo di mettere un tetto fotovoltaico.
Iniziative politiche e burocratiche….con questi amministratori ?
Praticamente si avvia a diventare un centro per l’ultimo miglio.