Declassamento Apc, la Regione “chiude” Sulmona

Le promesse, gli impegni, le rassicurazioni, ma soprattutto le speranze, sono crollate sotto la scure dei tagli e delle carte scritte. La Regione Abruzzo, infatti, ha decretato definitivamente, con una delibera che è stata approvata all’unanimità martedì scorso, il declassamento dell’Agenzia di promozione culturale di Sulmona, dando seguito a quella che è chiamata riorganizzazione degli uffici, ma che, nei fatti, è una mannaia inaccettabile e una spoliazione, l’ennesima, per la città di Sulmona e per la sua tradizione culturale.


Da domani (“tre giorni lavorativi per l’avvio degli avvisi conseguenti”), di fatto, la biblioteca regionale, ovvero l’Apc, della sede di Sulmona sarà accorpata ad Avezzano: “Nella presente delibera sono anche specificate le sedi delle singole unità organizzative (dipartimenti, servizi, uffici) e tali indicazioni superano ogni precedente – si legge nel testo deliberato – dette sedi sono quelle presso le quali i direttori, i dirigenti, i responsabili di ufficio e il personale di categoria sono tenuti a prestare servizio, salvo particolari motivi di lavoro, evidentemente di tipo occasionale, ovvero specifici accordi con l’assessore/dirigente di riferimento”.


La lama arriva sul collo del territorio nell’allegato alla delibera: uno schema nel quale dalla voce Servizio beni e attività culturali, sparisce la sede di Sulmona o meglio si stabilisce che le “attività culturali di Avezzano e Rocca di Mezzo, la biblioteca di Sulmona e Castel di Sangro, il Centro regionale beni culturali” avranno come sede Avezzano.
Stessa sorte toccata anche a Lanciano che è stata invece accorpata a Vasto.


Contro il declassamento dell’Apc di Sulmona aveva fatto un appello a dicembre scorso il sindaco Annamaria Casini e la stessa consigliera di maggioranza della Lega, Antonietta La Porta, aveva avuto un incontro con i vertici regionali al fine di scongiurare questo tipo di riorganizzazione: “Spero nel buon senso dell’assessore (Febbo, ndr) affinché il progetto venga rivisto – scriveva La Porta -. Mi auguro che la sua posizione cambi e raccolga le istanze di chi vuole mantenere l’ultimo presidio culturale di una città storica come Sulmona. Se così non fosse sarebbe proprio l’assessore alla cultura il primo nemico della cultura a Sulmona”.
Così è stato.

9 Commenti su "Declassamento Apc, la Regione “chiude” Sulmona"

  1. Ma il consigliere La Porta che sta facendo?
    Il consigliere Scoccia che sta facendo?
    Siete i consiglieri di riferimento del nostro territorio, ma penso che andiate in regione con unico scopo , quello economico.
    Forse è meglio se pensate seriamente a trovarvi un lavoro.
    Un lavoro vero.
    Perché state dimostrando che la politica, quella per il territorio è lontano da voi anni luce.

    • In prefettura di dovrebbe istituire un registro biologico delle persone o delle famiglie che si presentano continuamente a tutte le elezioni di tutti i gradied in tutti i comuni ,ed hai ragione che lo scopo è solo economico.La Scoccia è sindaco di Prezza moglie di un ex assessore regionale ed ex assessore provinciale lei stessa.La Porta è cancelliera regionale moglie di Lorenzo Fusco ex sindaco di Prezza ed ex assessore di Sulmona e cugina di Nicola di Simone segretario lega Sulmona.Il lavoro queste persone lo hanno già trovato e si chiama politica di professione pagati dalla collettività.

  2. Daje mo a nzuppà lu pane.
    Ma dove sono i commenti leghisti?

  3. Non mi aspetto risposte dalla politica. Se ne guardano bene. Mi illudo solo che in questo deserto 🐫 , come al solito, non venga tutto sepolto dalla sabbia del menefreghismo

  4. Aurelio, tu che sei informato, raccontaci gli intrecci, gli inciuci e le imbucate di amici e parenti di tutti i politici Peligni a prescindere dal colore della casacca che indossano o hanno indossato.
    Negli ultimi anni l’ APC di Sulmona era in agonia, la sede cadente e senza manutenzione, per non parlare dei servizi e prestazioni. Ma di che parliamo.

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