I documenti sono usciti a distanza di quasi venti anni e solo dopo che al Comune di Scanno si è insediato il nuovo sindaco Giovanni Mastrogiovanni. Un fascicolo tenuto nel fondo dei cassetti per troppo tempo e che ha impedito alla Corte dei Conti di emettere una sentenza netta, tanto da dover scontare e di molto la pena ai condannati (più che dimezzata rispetto alle richieste della procura), ma, soprattutto, agli stessi imputati dai giudici contabili di difendersi dalle accuse che erano state loro mosse.
Fatto è che nonostante gli anni e in parte la pena pecuniaria già scontata, l’ex sindaco di Scanno Eustachio Gentile ha deciso di chiedere l’altro giorno la revisione della sentenza con cui la Corte dei Conti aveva condannato nel 2016 lui e parte della sua giunta, Massimiliano Lavillotti ed Emanuele Paulone, al pagamento di 40mila euro in tutto (20mila per Gentile e 10mila a testa per i due assessori).
Il danno per le disastrate e ora dissestate casse del Comune era stato d’altronde ben più cospicuo: 140mila euro che il Tar aveva riconosciuto ad un funzionario che aveva fatto un regolare concorso per essere assunto, ma che poi non aveva ottenuto il posto per mancanza della copertura contabile.
Il concorso era stato indetto nel 1998 dall’allora sindaco Pietro Spacone, ma a dover assumere la funzionaria avrebbe dovuto essere Gentile, eletto a novembre dello stesso anno come primo cittadino. Assunzione che Gentile non fece e che provocò di conseguenza il ricorso della concorrente, con soccombenza del Comune.
Accusati di danno erariale i tre amministratori vennero così condannati dai giudici contabili, senza avere avuto però la possibilità di difendersi veramente perché le carte di quella vicenda, per la quale Gentile istituì anche una commissione d’inchiesta, sono sparite fino all’insediamento del sindaco Mastrogiovanni nel 2018. Non solo: nel carteggio riemerso dalla polvere si è scoperto poi che il Comune, pur potendo, non aveva attivato o comunque lo aveva fatto oltre i termini previsti, l’assicurazione che era stata fatta a copertura di eventuali danni degli amministratori.
Al di là della decisione della Corte dei Conti di annullare la condanna, è possibile che ora, a distanza di venti anni, si possa riaprire il procedimento, anche perché nella sua difesa, sostenuta dagli avvocati Roberto Sciullo e Gloriana La Cesa, Gentile elenca una serie di eventuali responsabili di quel danno arrecato al Comune: dagli apparati tecnici che avevano dato il visto, a quelli politici che avevano approvato la graduatoria.
Mi complimento con il nuovo sindaco Giovanni Mastrogiovanni per il suo operato… però purtroppo, a pagare siamo sempre gli onesti, anche se non residenti, paghiamo a caro prezzo avere una casa a Scanno senza usufruire appieno dei servizi per 15 giorni l’anno paghiamo il doppio dei residenti e non lo trovo giusto. Comunque caro sindaco io sono con lei, finché posso pagherò poi sarò costretta a vendere e dopo 30 anni mi dispiace molto perché mi sento parte di questo paese di questa gente di questo lago vi lascerò il mio cuore …