Sono 30 mila gli euro stanziati dall’ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per incentivare alla diffusione delle recinzioni elettrificate. A quanto pare l’unico modo per scongiurare i notori problemi e mattanze ad opera dell’orso bruno marsicano ai danni di pollai, allevamenti e raccolti spesso decimati nei territori del Parco. Solo un mese fa ad accusare il colpo, gli allevatori e agricoltori di Vallelarga, Case Macilli, le campagne di Pettorano sul Gizio, perdite che negli anni, date le frequenti in incursioni dell’orso confidente stanno mettendo a dura prova la pazienza di imprenditori e residenti, anche se poi non mancano le visite bonarie del plantigrado più spettacolari che di approvigionamento. Un impegno di spesa sul capitolo di bilancio di previsione a favore dunque dei soggetti che risulteranno assegnatari del contributo
Potranno presentare domanda i proprietari di terreni all’interno del Parco Nazionale, nei quali svolgano attività e che hanno ricevuto danno dall’orso bruno marsicano. Nello specifico le attività che potranno accedere alla contribuzione sono: apicoltura, allevamento, coltivazione frutteti, coltivazione orti.
Un contributo che copre il 60 per cento delle spese, l’importo massimo è di 500 euro e l’utilizzo delle attrezzature deve coprire un periodo di almeno 5 anni. La domanda, cartacea o mail da indirizzare all’Ente Parco di Pescasseroli o attraverso posta elettronica info.parcoabruzzo@pec.it
Solo pochi giorni fa l’emozionante racconto di un ragazzo di Chieti arrivato a Villetta Barrea con il sogno di incontrare l’orso, il plantigrado ha fatto notare la sua presenza in una sensazionale corsa all’interno dell’abitato per poi essere ricondotto in libertà nel mondo animale dai carabinieri forestali.
A riportarci con i piedi a terra, lontano da allarmismi e propensa a diffondere una cultura del plantigrado, è la dottoressa D’Amico che ha ricordato già come la presenza dell’orso marsicano non sia una novità ma un passaggio che da sempre l’animale fa per spostarsi da un versante all’altro. Si tratta di orsi confidenti ormai conosciuti e monitorati quelli che attualmente si aggirano nei nostri borghi, luoghi che l’animale vede come dei supermercati ad accesso libero, orsi comodi che “ragionano con la logica dello stomaco”. La migliore strategia è quella della prevenzione, tutelarsi con recinti, reti e recinzioni elettrificate in modo da proteggere allevamenti e terreni.
A.S.
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