Ci va giù duro il responsabile nazionale sui diritti del cittadini del Psi, Massimo Carugno, circa la proposta buttata giù dai politici aquilani di dirottare per L’Aquila il cosiddetto “corridoio 5” che da dall’Atlantico servirà ad aprire un varco verso i Balcani.
“Leggo quello che alcuni politici aquilani, durante un incontro di sindaci per discutere dei miglioramenti della tratta ferrioviaria Roma- Pescara- scrive Carugno-, avrebbero sostenuto una più conveniente lettura di quel che si chiamerà Corridoio 5.
Il Corridoio 5- spiega- è una via commerciale, individuata dalla Commissione Europea, che, partendo dai porti atlantici del Portogallo e via Barcellona, Civitavecchia e Ortona, dovrebbe sfociare nei Balcani.
La via naturale è quella esistente che, partendo da Civitavecchia, arriva a Ortona via Roma, Avezzano, Sulmona e Pescara.
Qualcuno della città di Federico- prosegue-, pur di deviare tale tragitto attraverso L’Aquila, si è inventato prima la realizzazione ex novo di un tratto ferroviario da Roma a L’Aquila, poi che da Roma a Pescara la via più comoda e breve passerebbe per l’Aquila.
Queste sono fantasie- tuona il socialista- che fanno il paio con quelle che negli ultimi 50 anni hanno tentato di dare all’Aquila una centralità geografica che non avrà mai, compresi ben due trafori del Gran Sasso.
Fantasie che in passato sono costate una barca di soldi pubblici e che potrebbero in futuro costarne ancora di più.
Sulmona e Avezzano- conclude- devono stringersi in un patto di ferro per salvaguardare l’asse Pescara-Roma”.
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