Orso, nuova incursione nella notte, “servono fondi” chiesto tavolo tecnico

L’orso marsicano è tornato nelle periferie dei centri abitati. Ormai le incursioni sembrerebbero un appuntamento fisso da diverse sere, l’ultima quella della notte scorsa, stavolta in via Torta e case Macilli. Ancora visite e ancora danni ai pollai,  l’orso ha preso di mira e mangiato i conigli. Solo ieri e due giorni fa aveva fatto razzia di polli, galline e tacchini. Unici a salvarsi i maiali di un allevamento grazie ad un mezzo agricolo parcheggiato proprio davanti al cancello che ha reso impossibile l’accesso all’orso. Cresce lo stato di esasperazione e preoccupazione tra allevatori e agricoltori che restano i più colpiti in questa vicenda.

La femmina di orso marsicano nella fase di iperfagia ( il bisogno di accumulare energie per il letargo) spiegano dall’associazione Dalla parte dell’orso,  è di nuovo di casa nelle aree di Pettorano Sulmona e Introdacqua. Proprio a tutela dei cittadini e del plantigrado ricordano, vanno adottate delle strategie di sicurezza, organizzato un tavolo tecnico e degli interventi fattivi. La sicurezza dei pollai con recinti elettrificati e cancelli di ferro che la Riserva Genzana e le associazioni Dalla Parte dell’Orso (Dpo) e Salviamo l’Orso (Slo), hanno fornito e montato, neglianni precedenti rappresenta una soluzione importante e funzionale. Perchè, non è un evento eccezionale, da 4 o 5 anni, in tutta l’area che va dal Parco della Majella Altipiani maggiori, Riserva Genzana e Valle del Gizio, si registra la presenza degli orsi confidenti.

“Carabinieri forestali ed esperti del PNM e Riserva Genzana, – spiega l’associazione – anche in attuazione del protocollo con la Regione, stanno monitorando la situazione e intervenendo con tecniche di dissuasione, per cercare di tenere lontana l’orsa.
La parola d’ordine è dunque prevenzione, la legge regionale 15 del 2016 ha stanziato 10 mila euro consegnati alle due riserve, Genzana e Sagittario, per la distribuzione dei recinti elettrificati. “Temiamo purtroppo che la burocrazia non renderà immediatamente spendibili quei soldi. Il Pnm non ha al momento recinti disponibili” e proseguono  “Comprendiamo che i comuni non abbiano fondi e ricordiamo che
abbiamo inutilmente bussato ai comuni di Sulmona e Introdacqua l’anno scorso
per un aiuto. Ma ci sono situazioni che possono affrontare direttamente”. Insomma, sottolineano però “Possono mandare operai propri almeno per rinforzare le porte dei pollai a
rischio? Sarebbe il caso magari di convocare una riunione con tutti gli attori interessati?”
I volontari di Dpo spiegano sarebbero disponibili a dare una mano “stiamo ricontrollando i recinti forniti in passato”. Ma – concludono – servono fondi per acquistare i recinti”.

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