D’Alfonso, “la Regione ricorrerà al Tar”, Pezzopane “non si molla”

“La Regione ricorrerà al Tar Lazio” parola del presidente Luciano D’Alfonso. Contemporaneamente continuerà a lavorare con Palazzo Chigi per arrivare a una nuova e diversa valutazione di “un’opera inutile e dannosa”. E potrebbe incontrare Gentiloni anche prima di fine anno, il governatore chiarisce “Anche in caso di scioglimento delle Camere il Governo continuerà a lavorare e siamo pronti ad andare fino in fondo, così come è accaduto per Ombrina”.
Gli argomenti che potrebbero ribaltare la decisione sono molteplici a partire dalla inutilizzabilità di gran parte del suolo su cui andrebbero a insistere sia la centrale che metanodotto. La determinazione del Consiglio dei Ministri, è arrivata dopo i ripetuti dinieghi arrivati dalla Regione nel corso del tempo. “Di qui l’intervento del potere sostitutivo del Governo, contro cui proseguiremo la nostra azione di contrasto”.
Decisioni e scelte contradditorie quelle dello Stato che “non può investire ingenti risorse per tutelare il patrimonio artistico di Sulmona – il riferimento è al progetto da 12 milioni di euro per la Badia Celestiniana – e contemporaneamente sostenere un progetto che ne devasta il territorio”.
“Non si molla, siamo e rimaniamo contrari”. A dirlo la senatrice Stefania Pezzopane che assieme al presidente D’Alfonso sta lavorando per un incontro nei primi giorni di gennaio con il governo.
Ricorso al Tar e confronto serrato, spiega, devono correre di pari passo, “perché sul gasdotto Snam Rete Adriatica la posizione è stata sempre e rimane contraria”.  La Pezzopane sottolinea “Non è tardi per considerare almeno un tracciato alternativo e, visto l’elevato rischio sismico della Valle Peligna confermato anche dalla Commissione Grandi Rischi, ci sono tutti i presupposti per vincere il ricorso al Tar che la Regione Abruzzo ha annunciato”. La senatrice ricorda che la nuova legge sugli Usi civici approvata di recente dal Senato e presentata con esperti a L’Aquila giorni fa, chiarisce che l’uso civico è inalienabile ed indisponibile “Con uno staff adeguato la Regione può avere la meglio. Su questa base, va anche affrontato il confronto con l’Esecutivo che doveva rinviare ogni decisione”.
Già ad ottobre la Pezzopane aveva presentato un’interrogazione per rivedere il tracciato. “Sappiamo che Snam ha considerato almeno un’altra alternativa e che poi ha vinto quella attuale perché più economica per loro, ma inaccettabile per tutti noi”. E’ accanto ai sindaci e rimarca “hanno ragione, e si va a testa alta”, per il comune no alla centrale e il gasdotto in un’area che corre il rischio di un sisma del settimo grado Mercalli. “Un’imprudenza troppo grande, inaccettabile” queste le motivazioni pronte a bloccare l’iter della decisione assunta dal Consiglio dei Ministri  “una decisione frettolosa, dai rischi sottovalutati”.

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