D’Alfonso e “l’opera omnia”

(dall’inchiesta Master… piano piano)

Lui la considera un po’ come la sua eredità: il racconto e il sunto della sua legislatura, tanto che anche nelle nuove vesti di senatore della Repubblica, non perde occasione per presenziare o ricordare un taglio del nastro, un avanzamento progettuale. Che sia un post su Facebook o una foto in presenza. Luciano D’Alfonso, ex presidente della Regione Abruzzo, non vuole scendere nella polemica spiccia sul definanziamento del Masterplan: “I soldi saranno rimessi lì è vero – si limita a dire – ma politicamente si potevano far valere mille ragioni per evitare di finire nella lista nera del ministero, perché se un ente ci mette un anno per rilasciare un parere, ad esempio, non può essere addebitato il ritardo al soggetto attuatore. Noi ad esempio abbiamo messo in sicurezza i fondi Por-Fas 2007/2013 che si stanno ancora spendendo”. Il Masterplan, D’Alfonso, lo considera più come una sorta di opera omnia, in qualche modo destinata a sopravvivere ai soldi che ci stanno dentro: “Quando Renzi ha lanciato il Patto per il Sud, abbiamo raccolto le progettualità e le idee che in Abruzzo si erano prodotte negli ultimi venti anni – spiega – le abbiamo arricchite, attualizzate, partendo dalle esigenze dei singoli territori e delle comunità. Per questo è un grande lavoro, perché raccoglie dal basso l’idea di futuro che si ha di ciascun territorio. Perché i soldi, i fondi, quelli non finiscono mai, ci sono sempre dei riferimenti comunitari a cui attingere; quello che invece non può mancare sono le idee, perché le idee fanno grandi le comunità e disegnano direzione e futuro. Senza le idee non c’è finanziamento che tenga”. Certo quell’elefante da 1,5 miliardi di euro dopo sei anni, a scadenza del finanziamento, è stato attuato solo al 30% e qualcosa questo vorrà dire: “Dobbiamo fare molto sulla qualità dei funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione – aggiunge il senatore -, la burocrazia non può essere un ostacolo allo sviluppo”.

1 Commento su "D’Alfonso e “l’opera omnia”"

  1. È comodo, offensivo e disonesto prendersela con “la qualità dei funzionari e dei dirigenti e della burocrazia”.
    La responsabilità è sua e solo sua. Basta vedere la qualità dei “progetti” , i funzionari e dirigenti hanno solo la colpa di averlo fatto rilevare .. ma questo è un reato di lesa maestà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*