Dai cancelli del Parco Sirente Velino a quelli della Regione. Domani la protesta degli agricoltori si sposterà all’Aquila con un sit-in in occasione del Consiglio regionale. E’ questo l’esito di un’altra giornata di manifestazione che ha coinvolto i coltivatori in attesa degli indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica, sulla barricata da quattro giorni. La presenza del presidente della commissione regionale agricoltura Berardinetti, tuttavia, sembra aver strappato un piccolo successo oggi perché quello a cui si punta domani, in margine sia alla manifestazione sia al Consiglio, è innanzitutto un incontro a quattr’occhi con l’assessore regionale al bilancio e quello ai parchi. Sarà, quindi, quella la sede di un confronto per vagliare intoppi e soluzioni al rilascio dei famosi indennizzi risalenti al 2010.
Si parla di 4 milioni di euro che la Regione deve agli imprenditori per i danni causati dalla fauna, ma su territori fuori dalle aree protette; mentre quelli che si attribuiscono al parco ammontano a circa 300mila euro, dei quali quelli del 2017 non sono ancora stati fatturati. Tra le proposte spuntate questa mattina durante l’assemblea dei manifestanti, in riferimento soprattutto alla bella somma dovuta dalla Regione, ci sono quella di unassestamento di bilancio o, chissà, un anticipo da parte del Parco. Di questo, in sostanza, si parlerà.
Gli agricoltori però hanno alzato il muro anche contro il mondo venatorio, in parte colpevole, secondo loro: “La legge regionale- spiega Stefano Fabrizi, presidente Confagricoltura- ha posto una serie di vincoli al mondo della caccia dandogli la possibilità di cacciare per tutto il 2017. Il problema- denuncia- è che non lo stanno facendo, non stanno collaborando. Abbiamo chiesto- prosegue Fabrizi- che vengano cambiate le regole responsabilizzando i cacciatori anche mediante dietro pagamento degli indennizzi da parte loro”. E’ stato anche l’assessore Pepe a chiedere ai cacciatori maggiora collaborazione, “Se la collaborazione non dovesse essere fornita cosa farà l’Assessore, interverrà a modificare la legge che regola la caccia?” chiede Fabrizi che torna, inoltre, sulla questione dei “de minimis”
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