I prodotti sono diversi, ma il metodo è più o meno sempre lo stesso: un corriere che telefona per una consegna, il pacco accettato dal cliente ignaro, la firma di ricevuta a cui a volte si accompagna quella in più da mettere sul contratto, anche se uno non sempre lo sa che sta firmando un contratto. E il gioco è fatto: ci si ritrova abbonati e vincolati per mesi e anni ad un abbonamento di un canale televisivo o di una compagnia telefonica.
I casi negli ultimi giorni si sono moltiplicati in Valle Peligna: da Raiano a Sulmona, passando per Pratola Peligna, sono decine le segnalazioni arrivate alle forze dell’ordine che, tuttavia, non possono fare molto. Il pacco, di solito contenente un modem o un decodificatore, nel momento in cui viene ritirato può essere infatti rispedito indietro entro quindici giorni, solo che non tutti, specie le persone anziane, capiscono cos’è e come funziona il diritto di recesso. E alla fine si ritrovano ad accumulare bollette e bollettini di cui si perde il conto.
C’è poi la sempreverde truffa dei contratti cambiati. Il metodo, anche qui, è ben rodato: due persone si presentano a casa prospettando risparmi da favola con il mercato libero, chiedono di avere una copia della bolletta di luce e gas e da lì, leggendo il codice personale, cambiano le carte in tavola accendendo contratti sostituitivi o aggiuntivi a quelli che si hanno e di cui, soprattutto, non si ha bisogno. Anche qui è possibile fare reclamo e denuncia, inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno per la disdetta e tutta la trafila del “non voglio”, talmente lunga e complicata che qualcuno rinuncia e paga.
Occhio sempre vigile e una buona dose di diffidenza poi non guastano nel periodo estivo, soprattutto se in casa ci sono solo anziani. I raggiri, dal “figlio in caserma” alla razzia con distrazione, sono sull’uscio di porta.
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