La Fiera della neo-ruralità si trasferisce, almeno per quest’anno. Dalla sede operativa del Parco nazionale della Majella di Sulmona, infatti, il luogo che andrà ad ospitare il noto incontro tra i neo rurali sarà per questa edizione l’ex convento degli Zoccolanti a Raiano. Una soluzione necessaria quella dell’associazione Movimento Zoé per ovviare alle lungaggini burocratiche che, purtroppo, si sono avute con l’Ente Parco, in concomitanza, c’è da dire, con un periodo sensibile per l’Ente stesso ossia il passaggio tra i direttori facente funzione che si sono avvicendati.
La richiesta protocollata a gennaio, e che proponeva come possibili date i primi due fine settimana del mese di marzo, ha visto risposta solo a fine febbraio obbligando l’associazione a muoversi diversamente per non rischiare di perdere tempo prezioso. Non solo. Un altro fattore su cui tante associazioni si stanno impantanando nell’organizzazione degli eventi è quello del piano sicurezza previsto da circolare Gabrielli. Se al Parco la spesa sarebbe stata a totale carico dell’associazione, al Comune di Raiano essa risulta un costo fisso già incluso nella messa a disposizione del complesso degli Zoccolanti, una spesa in meno insomma.
Cambio location e cambio data. Dal solito marzo la fiera è stata spostata al 13 e 14 aprile. Vien da sé che, visti i tempi della natura e delle coltivazioni che non combaciano con quelli della burocrazia umana, al classico scambio dei semi si sostituisce lo scambio delle piantine. Una fiera rinnovata, tutto sommato, che promette, come al solito, diverse novità e pensieri di vita diversi, sempre originali. Il leitmotiv di quest’anno suona un po’ così: paesaggio come passaggio che si trasforma in “paese saggio”. Perchè l’idea di base è proprio questa.
“L’Abruzzo ha un paesaggio particolare – spiega Roberta Viggiani per Movimento Zoé – , detta anche i tempi delle coltivazioni che sicuramente non possono essere intensive, inoltre richiede forme di aggregazione per andare avanti e molte realtà si stanno attivando in questo senso” aggiunge. E fermento c’è, “confuso” ma c’è. “Nel momento in cui non esiste una guida che coordina c’è un caos bellissimo, creativo anche, ma si tratta di un’arma a doppio taglio. Poi può nascere qualcosa di meraviglioso. In Abruzzo ci sono diverse realtà di qualità, ma senza guida si corre il rischio che le persone si avviliscano finendo per abbandonare i propri progetti. Questa cosa va assolutamente sottolineata. La Fiera della neo-ruralità, come altre manifestazioni, dovrebbero essere fatte proprie dalla Regione e sostenute”.
Il target di riferimento molto particolare ha permesso alla manifestazione dei neo-rurali di raggiungere numeri importanti, cresciuti negli anni, tanto da andare in trasferta anche a Castilenti, nel teramano. Si tratta, in effetti, di un appuntamento imperdibile per chi bazzica questo mondo in equilibrio tra la vecchia tradizione rurale a cui si aggiungono però nuove competenze, anche tecnologiche. E’ bastato lanciare le date della prossima edizione che il cellulare di Movimento Zoé è tornato a squillare ripetutamente, segno che là fuori c’è un mondo fortemente interessato e sensibile a queste tematiche, in attesa che qualcuno (chissà, dai piani alti) possa davvero prenderlo in considerazione.
Simona Pace
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