Le operazioni di cattura per i cuccioli di Amarena sono ormai concluse. I due cuccioli, come confermato dallo stesso PNALM, si sono ricongiunti come mostra uno scatto realizzato dai guardiaparco con i visori notturni, che vede le due sagome intente a cibarsi arrampicandosi su un melo all’interno del Parco. E’ la natura che torna a fare il suo corso, con o senza Amarena, madre dei due cuccioli uccisa a San Benedetto dei Marsi la scorsa settimana.
I cuccioli riescono a orientarsi e a muoversi sul territorio, fa sapere il Parco, che ha detto stop alle attività finalizzate alla cattura, dato che i due orsacchiotti sono ormai lontani dall’area maggiormente antropizzata del Fucino e sembrano in grado di alimentarsi autonomamente.
Le attività di monitoraggio continueranno ancora con l’obiettivo di fornire più elementi possibili per valutare le future decisioni e monitorare gli spostamenti dei due cuccioli in quanto è bene ricordare che l’home range a cui sono stati abituati dalla mamma è molto ampio e ricomprende sia zone più selvagge del Parco, sia zone più antropizzate, fuori Parco, come la stessa San Benedetto dei Marsi.
“È bene ricordare – scrive il PNALM – che le possibilità di sopravvivenza, purtroppo, non sono alte e che le insidie, anche naturali (interazioni con altre specie), sono molte. Qualsiasi disturbo e/o interferenza di origine antropica potrebbe causare l’allontanamento dei cuccioli da aree idonee e una loro nuova separazione”.
Sulla vicenda interviene l’AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che in una nota sottolinea: “La scelta eticamente secondo quelli che sono i canoni della vita dei selvatici e dei rischi che possono correre è motivata, ma molto rischiosa in quanto come dice lo stesso comunicato del parco le possibilità di sopravvivenza dei due cuccioli con questa scelta sono molto ridotte sia in quanto si potrebbero a breve trasformare in prede che camminano, senza contare il fatto che avvicinandosi l’inverno e quindi il periodo di letargo resta tutto da capire se saranno in grado di affrontare ed arrivare al meglio a quell’appuntamento. Noi – continuano gli animalisti di AIDAA- abbiamo dei dubbi e cercheremo di capire quali sono le ulteriori motivazioni della sospensione inaspettata delle operazioni di cattura, continueremo a seguire la vicenda e la storia di questi orsetti perché come detto la decisione ci pare strana e francamente rischiosa ed inaspettata”.
È incredibile come dopo gli ultimi fallimenti sulla gestione di una specie quasi estinta si continui ad affidare alla sorte la vita di due cuccioli preziosissimi. Vedere quelli scatti di questi due cuccioli alla disperata ricerca di qualcosa da mangiare senza alcuna protezione è veramente triste. Diventeranno sempre più deboli, senza gli anticorpi delle poppata materne, facile preda di malattie e occasionali predatori, oltre ovviamente al rischio di essere investiti.Il Direttore del Parco e il suo team di esperti come pensano che possano sopravvivere all’inverno ? Vanno presi e messi in sicurezza e soprattutto adeguatamente nutriti, in natura restano fino a due anni con la mamma. Và ripristinato anche un piano di integrazione alimentare per gli altri orsi, altrimenti saranno sempre di più a frugare nei paesi per cercare il cibo che non c’è più nel loro abitat. Bastava far trovare ad Amarena il cibo per i suoi cuccioli affamati e oggi non ci troveremo in questa situazione, purtroppo bisogna ascoltare gli esperti che si riferiscono a modelli validi 40 anni fa’.
I cuccioli vanno messi in sicurezza per poter sopravvivere all,inverno e per non avere sulla coscienza altre due,innocenti vittime!!!