CSS, l’ex ministro Clini al Germe: “Ostacolato da interessi contrari all’economia circolare”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata al Germe, con cui l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ha voluto dare un contributo al dibattito da noi aperto in merito all’impianto di CSS a Sulmona, in cui in una relazione tecnica il perito incaricato da Cogesa, adombra la sua scarsa utilità e posizionamento sul mercato.

Leggo sul “Il Germe” del 30 novembre l’articolo “L’Abbaglio del CSS”, ripreso poi dalla pagina regionale del Messaggero.
Come Ministro dell’Ambiente, il 14 febbraio 2013, dopo una lunga preparazione in collaborazione con la Commissione Europea, avevo firmato il decreto che stabilisce le caratteristiche del Combustibile Solido Secondario (CSS) derivato dai rifiuti non pericolosi utilizzabile nei cementifici e nelle centrali termoelettriche.

Il decreto ha fissato standard di produzione e di impiego più severi delle norme europee, in particolare con limiti molto rigorosi per il contenuto di cloro e mercurio.
L’impiego di CSS consente una sostituzione del carbone nelle centrali termoelettriche fino al 20%, e del pet-coke/polverino di carbone nei cementifici fino al 70% ( prodotti fossili inquinanti), con effetti significativi sia sull’efficienza del processo di produzione che sulla riduzione delle emissioni inquinanti.

Oltre ai vantaggi ambientali, l’impiego del CSS comporta una riduzione drastica dei costi della tassa sul carbonio e di quelli per l’acquisto di pet-coke e carbone.

Ma l’Italia del NO ha contestato per anni il “decreto Clini”, raccontando che i cementifici e le centrali diventavano inceneritori.
Ma il CSS (end of waste) non è un rifiuto, è un combustibile alternativo ai combustibili fossili coerente con la strategia europea per l’economia circolare e la decarbonizzazione, come riconosciuto dalla Commissione Europea nel 2018, dal Consiglio di Stato nel 2018, e più recentemente dal decreto semplificazioni bis del 31 maggio 2021, n.77 – art.35.

Sulla base di documenti pubblici, risulta che l’impianto per la produzione di CSS di Sulmona sia stato autorizzato dalla Regione Abruzzo e inserito nell’accordo di programma Regione-Ministero dell’Ambiente del 16 dicembre 2019.
L’articolo de “il Germe” afferma che il perito ing. Giovanni Cavallo avrebbe affermato che “ il CSS, in teoria e solo in teoria è destinato ad alimentare cementifici e centrali termoelettriche”. Singolare tesi, perché la legge va implementata e non declassata a teoria inapplicabile.

La tesi è molto simile a quella dei vari italiani del NO (associazioni, amministrazioni, esperti “indipendenti”) che sono di fatto l’azionariato popolare inconsapevole dei produttori e venditori di pet-coke e del lucroso trasporto dei rifiuti da una parte all’altra dell’Italia o all’estero.

Sarebbe invece opportuno verificare se è vero, e perché, “l’oro marrone” di cui parla l’articolo non avrebbe mercato in Italia.
Per la cronaca, ENEL utilizza a Venezia da oltre 10 anni CDR (combustibile meno raffinato del CSS) nella centrale termoelettrica di Fusina di fronte alla laguna.

Il gruppo Buzzi UNICEM utilizza CSS da almeno 10 anni, e ha sostenuto la giusta battaglia dell’applicazione della legge contro gli Italiani del NO.
Mentre tutti i più importanti gruppi dell’industria del cemento in Italia hanno esplicitamente richiesto l’accesso al CSS end of waste in sostituzione di pet-coke e carbone.

Se “l’oro marrone” non ha mercato, forse bisogna prendere atto che gli interessi contrari all’economia circolare ed alla decarbonizzazione sono più forti delle leggi e della volontà delle imprese.
E allora è un dovere non rassegnarsi.

Corrado Clini (ex ministro dell’Ambiente)

12 Commenti su "CSS, l’ex ministro Clini al Germe: “Ostacolato da interessi contrari all’economia circolare”"

  1. Sergio Mattajella | 5 Dicembre 2023 at 06:32 | Rispondi

    In concreto il CSS dovrebbe essere un combustibile che deve dovrebbe essere venduto sul LIBERO MERCATO INTERNAZIONALE e, quando è più conveniente degli altri combustibili verrà facilmente acquistato ed usato dalle aziende che ne hanno bisogno e che vendono i loro successivi prodotti,in concorrenza sul LIBERO MERCATO INTERNAZIONALE.Se un prodotto è buono si vende da solo, se lo volete imporre come ORO MARRONE DI BOLOGNA, ma non è conveniente,NON SI VENDE, ed i soli che ci hanno guadagnato sono quelli che hanno preso mazzette per la costruzione con denaro pubblico di impianti industriali inutili.

    • Davvero il CSS lo può vendere come combustibile per gli aerei di Alitalia che pagava il Kerosene 70euri con gli appalti truccati mentre le compagnie private lo pagavano 30 euro al mercato libero. L’Italia e il paese con la amministrazione pubblica più miserabile che possa esserci in Europa, difatti British Airways è viva e vegeta, lo stesso Lufthansa ed Air France tantoché tutte vogliono acquisire Alitalia,la sola fallita ed in liquidazione per vile colpa della corruzione se, era miseramente decaduta anche nelle mani di uno stesso Toto, che grazie alla fame di Salvini e Meloni si sta riprendendo la A24/25 vendutagli di nuovo,dai miseri suddetti, per stessi pochi denari come con le fondazioni di Renzi e Luca Lotti, oltreché la figlia della vicesindaco di Laterina che truffava gli appalti in quel comune anche per l’acquisto di un trattorino tosaerba.

  2. Il paese delle meraviglie | 5 Dicembre 2023 at 06:51 | Rispondi

    La gestione degli ultimi anni, la scarsa trasparenza, l’assenza di investimenti, la politica del personale, le relazioni dei tecnici che non si sa da dove vengono e chi sono, i bilanci in perdita esagerata, la creazione del conflitto tra i soci, la dichiarazione dello stato di crisi senza confronto, sembrano segnali chiari di una strategia messa in atto da chi mira all’acquisizione della società con il minimo sforzo e massimo risultato. Peccato che nessuno se ne renda (o se ne voglia rendere) conto.

  3. Il paese delle meraviglie | 5 Dicembre 2023 at 06:53 | Rispondi

    La coglie Gina sulla torta sarà l’imminente nomina del Direttore Generale e dell’amministratore Unico. SPETTACOLARE!!!!

  4. Il paese delle meraviglie | 5 Dicembre 2023 at 06:54 | Rispondi

    Cigliegina 😁

  5. L'Avanguardista | 5 Dicembre 2023 at 09:38 | Rispondi

    Egregio sig. Ministro siamo diventati la società dei rifiuti se pensiamo che l’uomo ha prodotto più rifiuti nell’ultimo secolo che dai tempi dei romani ad oggi.
    Dopo la differenziata che permette di far ricircolare alcuni materiali (plastica, vetro, carta, alluminio, ferro) occorre necessariamente eliminare il più possibile il Residuo e questo lo si può solo ottenere bruciandolo come combustibile per arrivare a “DISCARICA ZERO”.
    Tutto fila liscio ma ecco che arrivano i tanti interessi economici legati al mercato già esistente di altri combustibili, al mercato del trasporto della monnezza soprattutto se illegale.
    Siamo i migliori paesi ricicloni ma le nostre discariche si sono riempite per la monnezza che arriva dalla capitale e soprattutto dalla campania e dalle loro grandi metropoli.
    Abruzzo regione verde o Abruzzo regione pattumiera…???
    Pensiamo più all’ambiente e non al denaro, perchè con il denaro non si vive bene in un ambiente malato…!!!

    • Si si l’ oro marrone è una risorsa che si vende come l’oro nero d’Abruzzo, dove invece, alla fiera internazionale del tartufo a L’Aquila la regione ha dovuto comperare lei questi altisonanti buyers internazionali e gli ha dovuto dare viaggio vitto alloggio ed i soldi per comprare i tartufi che,guarda caso, sono cercati e prodotti da una stessa selezionata categoria sociale di abruzzesi senza difficoltà poiché ricchi, educati e che andavano tutti bene a scuola.

      • Tartufi & Tartufi | 6 Dicembre 2023 at 10:24 | Rispondi

        LA RETE DEL TARTUFO.
        Un insieme di gente che finalmente hanno capito che possono diventare ricchi con i tartufi e che hanno sbagliato prima a non capire che potevano diventare ricchi presentandosi alle elezioni agricole,sia comunali che provinciali che regionali.TANTO PAGA PANTALONE.

  6. li circill arruech a gabon sciassy a chiavatidrill l’appic sarric a cadrec ect fra ma ect a lu piet fort fra

  7. L'Avanguardista | 5 Dicembre 2023 at 21:12 | Rispondi

    Dimenticavo che a “Noce Mattei”, oltre Roma e Campania, finisce anche il 60% dei rifiuti dell’Aquila con ASM.

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