A giudizio, dei nove indagati, alla fine vanno solo i responsabili della ditta esecutrice dei lavori, ovvero il direttore dei lavori Nicola Gabriele Di Cencio e il legale rappresentante Giuseppe Verna. Tutti gli altri rimasti coinvolti nell’inchiesta sul crollo del tetto del palasport di Introdacqua, infatti, sono stati assolti o prosciolti. Tanto i politici, quanto i tecnici. In particolare il gup Giorgio Di Benedetto ha emesso questa mattina la sentenza di assoluzione per l’ex sindaco Giuseppe Giammarco e l’ex consigliere comunale Pasqualino Susi e stabilito il non luogo a procedere per i tecnici Sergio Berardi, Gianni Giorgi, Franco Masciulli e Calogero Marrollo. Dal processo era già uscito prosciolto l’altro ex sindaco, Terenzio Di Censo, che era indagato per abuso d’ufficio, in relazione alla mancata convocazione del consiglio comunale per discutere della vicenda.
Il crollo del tetto del palasport di Introdacqua, ancora inagibile oggi, risale al febbraio del 2012, quando dopo una forte nevicata la struttura cedette al peso della neve, facendo sfiorare una tragedia, lì dove poco prima si erano allenate alcune squadre.
Un crollo ingiustificato, visto la relativa vetustà dell’opera che venne realizzata negli anni Novanta con 1 milione di euro di finanziamento regionale.
La palestra entrò in funzione solo nel 2008 e quattro anni dopo richiuse sotto il peso della neve e di un’inchiesta che oggi è arrivata a un punto di svolta.
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